SIMOS (Σῖμος)
2°. - Scultore greco figlio di Temistocrate da Salamina di Cipro, attivo nella seconda metà del III sec. a. C., come fa fede la forma delle lettere di due iscrizioni attraverso le quali ci è noto: una a Rodi sulla base della statua di Hippomachos, figlio di Stratippos, dedicata dall'ateniese Smikytos (I.G., xi, 1, n. 70; L. Laurenzi, Ritratti greci, p. 45) e l'altra a Thera su base (oggi al Louvre) di una statua in bronzo di Dioniso, dedicata dai figli di Theanor, Kartinikos e Anthes, proveniente certamente dal tempio del dio (I.G., xii, 3, n. 419; Hiller von Gaertringen, Thera, iii, 109).
Bibl.: H. Brunn, Gesch. d. Gr. Künstler, I, Stoccarda 1889, p. 467 s.; J. Overbeck, Schriftquellen, n. 2019 s.; E. Loewy, I. G. B., nn. 163-164; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, III A, 1927, c. 202, s. v., n. 6; C. Albizzati, in Enc. Ital., XXXI, 1936, p. 810, s. v. Simo; M. Bieber, in Thieme-Becker, XXXI, 1937, p. 80; G. Lippold, Die Plastik, Handb. d. Arch., III, i, Monaco 1950, p. 344.