Simon, Simone
Attrice cinematografica francese, di madre italiana, nata a Marsiglia il 23 aprile 1911. Bruna, minuta, caratterizzata dallo sguardo intenso e dalle labbra carnose, conobbe un immediato successo impersonando fanciulle dalla grazia schietta e un poco acerba, ma è ricordata soprattutto per i ruoli che ne esaltarono l'insinuante e misteriosa sensualità: si pensi, per es., alle sue interpretazioni in La bête humaine (1938; L'angelo del male) di Jean Renoir o in Cat people (1942; Il bacio della pantera) diretto da Jacques Tourneur, un film, quest'ultimo, divenuto addirittura oggetto di venerazione per gli appassionati del cinema horror.
Trascorsa l'infanzia a Marsiglia, si trasferì a Parigi dove presto cominciò a lavorare nel mondo dello spettacolo, teatrale e cinematografico. A intuirne il talento fu il regista Marc Allégret che, dopo averle affidato piccoli ruoli in Mam'zelle Nitouche (1931; Santarellina) e in La petite chocolatière (1931; La piccola cioccolataia), la portò al successo affiancandola a Jean-Pierre Aumont in Le lac aux dames (1934; Il lago delle vergini), nel ruolo di una spigliata fanciulla alle prese con le prime pene d'amore, e in Les beaux jours (1935; Il sentiero della felicità). Recatasi quindi a Hollywood su invito del produttore Darryl Zanuck, la S. apparve in Girls' dormitory (1936) di Irving Cummings e in Ladies in love (1936; Ragazze innamorate) di Edward H. Griffith, due film in cui si trovò a recitare con un Tyrone Power alle prime armi. Sostenne poi il ruolo dell'orfana Diane in Seventh heaven (1937; Settimo cielo) di Henry King, al fianco di James Stewart, ed ebbe la parte di una cantante in Josette (1938) di Allan Dwan. Tornata in patria, fu scelta da Renoir per il personaggio di Séverine, torbida donna bambina, che finisce strangolata da un ferroviere (Jean Gabin) in La bête humaine, dal romanzo di É. Zola. Durante l'occupazione tedesca della Francia, fu di nuovo a Hollywood dove recitò in The devil and Daniel Webster, noto anche come All that money can buy (1941; L'oro del demonio) di William Dieterle, e in Cat people, nel ruolo della stilista serba Irena Dubrovna, che vive nel terrore di trasformarsi, in preda alla passione, in un sanguinario felino; superba interpretazione cui diede un seguito nel meno celebrato The curse of the cat people (1944; Il giardino delle streghe) di Robert Wise; e ancora per Wise interpretò Mademoiselle Fifi (1944), da G. de Maupassant. Rientrata in Europa, apparve in due raffinate opere di Max Ophuls: La ronde (1950; La ronde ‒ Il piacere e l'amore), da Reigen di A. Schnitzler, in cui è una deliziosa servetta viennese, e Le plaisir (1952; Il piacere), film in tre episodi tratti da racconti di Maupassant, dove è la modella che conquista l'amore di un pittore dopo un tragico tentativo di suicidio. Recitò poi in altri film, tra cui I tre ladri (1954) di Lionello De Felice, accanto a Totò, ma non incontrò più registi particolarmente dotati e si ritirò. Anni dopo fece una breve, sorprendente rentrée in La femme en bleu (1973) di Michel Deville, al fianco di Michel Piccoli e Lea Massari.