Samaritano dell'età apostolica. Secondo gli Atti degli apostoli (8,9-24) fu battezzato da Filippo e chiese a Pietro e Giovanni in cambio di denaro il privilegio di conferire lo Spirito Santo. Secondo Giustino, S., nativo di Gitton (Nābulus), sarebbe venuto a Roma al tempo di Claudio, in compagnia di una certa Elena di Tiro. Sembra si presentasse come incarnazione della "Potenza di Dio"; le testimonianze riportate dagli apologeti tendono a farne l'iniziatore della gnosi eretica; ma molte notizie su di lui sono puramente leggendarie (come quelle che troviamo negli Atti di Pietro e nelle omelie pseudoclementine) o dipendono dalle teorie della setta dei "simoniani" che ritroviamo ancora nel 4º secolo. Potrebbero riferirsi a S. alcune notizie della letteratura giudaica talmudica e aggadica, tradizionalmente interpretate come polemica anticristiana.