DURELLO (Durelli), Simone
Decimo di dodici fratelli, nacque a Milano il 13 maggio 1641 da Maurizio, mercante, e da Margherita Ambrosona, residenti in una casa di loro proprietà nei pressi della chiesa di S. Stefano Maggiore. Il D. fu incisore attivo dal 1665 al 1712 circa e realizzò oltre 125 incisioni - acqueforti e bulini - molte delle quali non datate e tutte firmate con nome e cognome; Fússli ne ricorda due; Boffito (1922, p. 56) ne cita due oltre ad "alcune" opere per il Mondo simbolico dell'abate F. Picinelli (1669); in Thieme-Becker ne vengono menzionate solamente tre.
Era molto abile ed accurato nell'uso dell'acquaforte, tanto che gli venne commissionata una Crocifissione in tre lastre che copiò fedelmente dall'incisione eseguita da Agostino Carracci nel 1582 della Crocifissione di Tintoretto alla Scuola di S. Rocco; "modesto artigiano del bulino", secondo P. Arrigoni (Milano nelle vecchie stampe, II, Milano 1970, p. 147), il D. lavorò per i più noti tipografi ed editori milanesi (i Malatesta, G. B. Ferrari, F. Vigone, G. A. Maietta e C. Corrada) in qualità di incisore di riproduzione. I soggetti delle stampe e le dediche evidenziano il legame che ebbe con la società del tempo e il suo ruolo di portavoce degli avvenimenti storico-sociali della Milano secentesca (il carattere regionale delle opere ne ha determinato una diffusione limitata prevalentemente ai gabinetti di stampe dell'area lombarda). Esegui ritratti, studi di architettura, rapprpsentazioni di feste e apparati funebri, allegorie e incisioni votive.
Attivo soprattutto nel campo dell'illustrazione libraria, il D. esegui numerose opere per libri tutti editi a Milano (salvo contraria indicazione).
Tra le illustrazioni più significative ricordiamo: l'antiporta per Esequie reali… del re Filippo IV di G. B. Barella (c. 1665); una stampa con il catafalco di Filippo IV per Ilmonumento reale… (c. 1666, su disegno dell'architetto A. Pessina; con tre incisioni di C. Laurenzio); l'antiporta (su disegno di C. Biffi) per Prospectus pharmaceuticus di G. Castiglioni (1668); venti incisioni allegoriche per Impetus doloris… Principi D. Antonio Divultio (1668); venticinque stampe a carattere allegorico-morale, molte delle quali copiate da opere di G. P. Bianchi, per il Mondo simbolico dell'abate Picinelli (1669); due opere per Amore e gloria (c. 1669, su disegno di A. Biffi; con stampe di A. Biffi e C. Laurenzio); il ritratto dello scrittore (su disegno di F. Biffi) per Mondana politica delusa di P. P. Giletto (1669); tre incisioni per Vita e miracoli di s. Francesco di Paola di B. Serponti (c. 1669, con opere di C. Laurenzio e G. B. Labe); l'antiporta ed il ritratto dello scrittore per Bergamo compito di A. Ghirardelli (1671); due ritratti di governatori (su disegno di C. Fiori) per la Historia di Leopoldo Cesare di G. Gualdo Priorato (Vienna 1674); tredici incisioni per Architectura civil recta y obliqua del vescovo J. Cararnuel (Vigevano 1678, con stampe di C. Laurenzio e G. F. Bugatti); l'antiporta per Pepe e sale…, di F. Fererio (c. 1680) e quella, su disegno di F. Biffi, per Imperatorum Romanorum numismata di F. Mezzabarba (1683).
Fra i numerosi ritratti, oltre ai già menzionati, ricordiamo quelli di Clemente X, di Innocenzo XI, di Federico Visconti e di Francesco Rosales (gli ultimi due su disegno di F. Biffi); di Giacomo Rospigliosi (da un dipinto di G. M. Morandi), del Conte di Melgar (da un dipinto di G. F. Paggi), di Giovanni A. Castelli, di Filippo di Borbone. IlD. incise inoltre una Carta del Piemonte e del Monferrato (1701) e una Carta dello Stato di Milano (1707), delle quali si conoscono diversi stati conservati presso la Civica Raccolta di stampe A. Bertarelli di Milano. Consistente è la produzione di incisioni a carattere votivo di immagini mariane e di effigi di santi. Queste opere riproducono, nella maggior parte dei casi, dipinti anticamente conservati (alcuni tutt'oggi in loco) in diverse chiese della diocesi milanese.
Un gruppo di sette opere, stilisticamente difformi dalle altre (più rozze nella fattura, nei tratti grossi e raramente incrociati e nell'assenza di prospettiva), tutte firmate "Durellus f.", vengono qui dubitativamente assegnate al D.: Madonna con Bambino e santi, S. Ilario, Vergine benedicente il Figlio, Crocifisso del lazzaretto, Benedetto Odescalchi, Giovanni Angelo Porro, Ritratto di C. G. Oldone. La prima, datata al 1719, prolungherebbe l'attività del D. fino all'anno del suo decesso.
Nel 1671 D. si sposò con Teresa Catone dalla quale ebbe dieci figli fra il 1674 e il 1696. Mori a Milano l'11 nov. 1719.
Stampe del D. si trovano nelle collezioni della Bibl. civica di Bergamo, della Pinacoteca nazionale di Bologna, della Biblioteca Marucelliana di Firenze, delle Biblioteche Ambrosiana e Trivulziana di Milano, della Raccolta di stampe A. Bertarelli di Milano, della Biblioteca civica di Monza, del Museo di Capodimonte di Napoli, della Biblioteca Palatina di Parma, del Gabinetto nazionale delle stampe di Roma oltre che nelle collezioni del Rijksmuseum di Amsterdam, degli Staatliche Museen Preussischer Kulturbesitz di Berlino, della Staatliche Graphische Sammlung di Monaco e della Public Library di New York.
Fonti e Bibl.: Milano, Arch. stor., Famiglie, cart. 625; Archivio di Stato di Milano, Notarile, 32354, ff. n.n.; Milano, Arch. storico diocesano, Battesimi S. Stefano, vol. VI; Ibid., Stati animarum S. Stefano, vol. XV, 1690-1699, ff. n.n.; Ibid., Matrimoni S. Stefano, vol. IV; Milano, Arch. parrocchiale di S. Stefano, Morti, vol. II, p. 146; H. R. Füssli, Allgemeines Künstler-Lexikon…, I, Zürich 1763, p. 681; F. Basan, Dict. des graveurs…, II, Paris 1789, p. 283; A. Bertarelli, L'ornamentazione del libro in Italia nel XVIII secolo, in Il libro e la stampa, Milano 1908, pp. 10-18; G. Boffito, Frontespizi incisi nel libro ital. del Seicento, Firenze 1922, pp. 56, 85, 93; P. Arrigoni-A. Bertarelli, Rappresentazioni popolari d'immagini, Milano 1936, pp. 9 ss.; P. Arrigoni, L'incisione e l'illustr. del libro a Milano, in Storia di Milano, XV, Milano 1962, p. 694; S. Samek Ludovici, L'arte del libro, Milano 1974, p. 199; G. Bologna, Il libro attraverso gli esemplari della Biblioteca Trivulziana, Milano 1984, p. 189; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexicon…, p. 211.
F. Triaca Fabrizi