BOCCANEGRA, Simone
Fu il primo doge eletto in Genova. L'elezione avvenne in modo impensato. Il 23 settembre 1339 si doveva eleggere un "Abate del popolo"; e mentre nel palazzo degli Abati venti elettori stavano per deliberare, la folla nella piazza acclamò, su proposta di un popolano, suo abate Simone B., discendente da Lanfranco fratello di Guglielmo (v.). Simone si schermì dall'assumere ufficio di così poca importanza ed allora la folla lo acclamò doge. Il doge fu confermato dal parlamento; e fu deciso che avesse un consiglio di quindici popolani, che non si dovesse mai eleggere un doge della nobiltà (ciò fu osservato fino al 1528) e che i guelfi fossero esclusi da ogni ufficio. L'elezione del doge fu dunque un'affermazione del partito ghibellino. Il nuovo doge procurò di porre argine alle vendette contro i capi del partito decaduto, di pacificare lo stato, di tutelarne gl'interessi nelle colonie del Levante. La fiera inimicizia dei nobili fuorusciti lo costrinse però ad ammettere nel consiglio sei nobili accanto a sei popolari, ma i patrizî continuarono le loro macchinazioni contro il doge ed ottennero che egli deponesse le insegne (23 dicembre 1344). Il B. si ridusse con i fratelli e la famiglia a Pisa. Dopo il dogato di Giovanni di Murta (1344-1350), il terzo doge Giovanni di Valente consegnava la repubblica ai Visconti di Milano (1353); ma durante una crisi della Signoria Viscontea, il B., fingendosi amico dei Visconti, riusciva con le loro armi ad entrare in Genova e vi si faceva rieleggere doge (15 novembre 1356). In questo suo secondo dogato egli usò maggiore severità contro i nobili, cacciandoli da tutti gli uffici, e maggiore disciplina per la sicurezza interna. Secondo la tradizione fu avvelenato in un banchetto offerto da Pietro Malocello a Pietro, re di Cipro (13 marzo 1363). La sua figura è argomento di una tragedia di M. G. Canale (Capolago 1833) e di un'opera di G. Verdi, rappresentata la prima volta a Venezia (1857), poi rimaneggiata e ripresentata a Milano (1881).
Bibl.: Per le condizioni militari, amministrative e finanziarie della repubblica all'epoca di Simone B., v. F. Poggi, Lerici e il suo castello, II, Genova 1909; G. Perosio, Simone Boccanegra, primo doge di Genova, Milano 1881. Fra le fonti vicine ai fatti, G. Stella, Annales Genuenses, in Muratori, Rer. Italicarum Script., XVII.