BALLERINI (Ballarini), Simone
Nacque a Roma da famiglia modesta il 28 ott. 1716. Allevato nel seminario vaticano, vi studiò il greco e il latino; nel 1734 vi tenne una breve e convenzionale Oratio in honorem Sancti Michaelis archangeli, che dedicò a Clemente XII e fece stampare a Roma nello stesso anno. Ciò gli valse la benevolenza del pontefice, che lo raccomandò al suo bibliotecario privato, Malachia d'Inguimbert, nominato nel 1735 vescovo di Carpentras, il quale portò con sé nella nuova sede il Ballerini. Divenuto bibliotecario del d'Inguimbert, il B. si venne specializzando nell'antiquaria e nella numismatica, ordinando anche una cospicua raccolta di monete di proprietà del vescovo. Il 23 genn. 1742 si laureò a Carpentras in utroque iure e nella seconda metà dell'anno seguente si trasferì a Roma, ove accettò l'incarico di bibliotecario del cardinale Filippo Maria Monti.
Nello stesso 1743 diede alle stampe i suoi primi saggi di erudizione: le Animadversiones in Museum Florentinum A. F. Gorii, Carpentoracti 1743, in cui esprimeva una serie di critiche di carattere filologico, paleografico, numismatico e metodologico ai primi volumi della grande opera del Gori, e due brevi articoli d'argomento epigrafico sull'esatta lezione di iscrizioni greche e latine già malamente edite da altri (Di una antica iscrizione nuovamente trovata vicino ad Augsburg, in Giorn. De' letterati, 1743, p. 189; D'una iscrizione riferita dal Grutero, ibid., pp. 377-379).
Le Animadversiones, opera di un giovane di ventisette anni, ancora del tutto sconosciuto nel mondo erudito italiano, suscitarono il risentimento del Gori, che pure era costretto ad ammettere che il B. "in alcune cose abbia ragione" (Roma, Bibl. dell'Accad. Naz. dei Lincei e Corsiniana, ms. 1913, 44 E 25, c. 114r, lettera a G. G. Bottari del 2 luglio 1743).
A Roma il B. non tardò comunque ad ambientarsi e a conquistarsi fama di esperto antiquario e, soprattutto, di abilissimo numismatico; nel 1744 passò dalla biblioteca del cardinale Monti a quella Barberini, ove rimase sino alla morte. Del 1747 è una sua operina compilatoria, di tono divulgativo e di stile piacevole, sull'Origine di salutare quando si sternuta, Roma 1747, redatta per i due principini Barberini. Quindi, fino al 1768, anno in cui pubblicò una breve dissertazione sulla esatta interpretazione di una iscrizione greca (Lettera sopra l'antica origine della famiglia Rezzonico della Torre, Roma 1768), non diede più nulla alla luce. Nel 1755, riconciliatosi col Gori, gli scriveva: "sono tante le mie oecupazioni che appena mi lasciano il tempo di pagare il tributo a Dio con poche orazioni e col Breviario" (Firenze, Bibl. Marucelliana, B. VII. 4, cc. 49-51: ivi interessante descrizione di tre dittici bizantini conservati in palazzo Barberini). Della sua continua attività di esperto collezionista e studioso di monete e medaglie antiche e medievali (sino al sec. XV incluso) dànno idea le lettere da lui dirette fra il 1763 e il 1771 (Bologna, Bibl. Universitaria, mss. 2480 e 2481) a G. C. Trombelli, che continuamente ricorreva al B. per consiglio e per l'interpretazione di monete e sigilli che usava spedirgli direttamente a Roma. Una lettera del 17 nov. 1764 (ms. 2480, alla data) contiene un'interessante dissertazione diplomatistica sull'origine dei brevi pontifici.
La sua collezione privata di monete romane comprendeva tre sezioni, monete consolari (rare e ben conservate), monete imperiali e monete d'oro dei primi imperatori, e venne considerata "ragguardevole" da E. Q. Visconti, che ne lasciò manoscritto un breve cenno descrittivo (Bibl. Apostolica Vaticana, Vat. Lat. 10307, cc. 126r-127v).
Il B. morì l'11 marzo 1772 e fu sepolto in S. Susanna, con un'epigrafe dettata dal fratello Giovanni. Oltre un centinaio di volumi della sua biblioteca privata, riguardanti storia ecclesiastica, storia d'Italia, antiquaria, erudizione, furono da lui lasciati per testamento alla "celebre Libbreria Barberini, di cui sono stato per molti anni Bibliotecario" (Bibl. Apostolica Vaticana, Barb. lat. 4909, cc. 185r-188r).
Bibl.: G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, Ill, Brescia 1758, pp. 177 s.; Necrologìo in Novelle letterarie,1 772, coll. 659-662; V. Forcella, Inscrizioni delle chiese e d'altri edifici di Roma, IX, Roma 1877, p. 542, n. 1063; C. Frati, Diz. biobibliografico dei bibliotecari e bibliofili italiani, Firenze 1933, pp. 44 s.; R. Caillet, Monseigneur d'Inguimbert, Lyon 1952, pp. 96 s.