VOUET, Simon
Pittore, nato a Parigi il 9 gennaio 1590, ivi morto il 30 giugno 1649. Fu allievo di suo padre, Laurent V. Temperamento eclettico, andò in Inghilterra nel 1605, a Costantinopoli nel 1611 con l'ambasciatore francese, e in Italia ove soggiornò dal 1612 al 1627 e ove sposò l'italiana Virginia da Vezzò, modella dei suoi quadri. S'invaghì dell'Italia, della pittura veneta e del Caravaggio, strinse amicizia con il Marino, fece parte del seguito del cardinal Barberini, dei Doria e divenne nel 1624 principe dell'Accademia di S. Luca. Andò a Genova, Parma, Modena, Bologna, Napoli, Venezia, assimilando elementi di tutte le scuole. In Italia eseguì i ritratti dei suoi amici e protettori, quadri della vita di S. Francesco in S. Lorenzo in Lucina, ove sono palesi le influenze del Caravaggio e del Guercino. La Pinacoteca del Campidoglio ha di lui un S. Sebastiano, la Galleria Corsini un Erodiade. Venezia e Roma destarono in lui il senso del decoratore. Tornato in Francia nel 1627, richiamatovi da Luigi XIII, il V. divenne primo pittore del re e suo maestro di disegno. Eseguì delle pitture di cavalletto: Fede, Ricchezza, Cristo in Croce, Presentazione al tempio, Ritratto di Luigi XIII (Louvre), che ricordano la pittura italiana. Il V. eseguì anche molti ritratti, ma divenne specialmente decoratore: decorò palazzi, castelli a Parigi e in provincia (Palais-Royal, Pal. Séguier, Bretonvilliers, Bullion, castelli di Rueil, di Chilly, di Wideville). L'opera più celebre è Gli Amori di Rinaldo e d'Armida (Pal. Bullion, 1630, distrutto); s'ispirò pure al Pastor Fido, all'Adone, all'Orlando Furioso, a l'Aminta, ecc. Preparò pure dei cartoni per arazzi (scene delle Fatiche d'Ulisse, palazzo Bullion). E fu il fondatore della scuola nazionale francese, rinnovata dopo la scuola italiana di Fontainebleau.
Bibl.: S. Vouet, Œuvre gravé, Parigi 1632; L. Dimier, Les fresques de S. V. à la voûte de la nymphée du château de Wideville, in Gaz. des Beaux-Arts, II, 1894, pagine 197-506; L. Demonts, in Bull. de la Soc. de l'hist. de l'art français, 1913; H. Voss, Die caravaggeske Frühzeit von S. V., ecc., in Zeitschr. f. bild. Kunst, LVIII, (1924-25), pp. 56-67.