Pittore e miniatore (Amiens 1425 circa - Valenciennes 1489). Attivo a Valenciennes, risentì dell'influsso della pittura fiamminga, e in particolare di D. Bouts e di Giusto di Gand. Fra i suoi dipinti ricordiamo la pala d'altare con la vita di s. Bertino (1455-59), divisa tra il museo di Berlino (Dahlem) e la National Gallery di Londra, e la grande Crocefissione nella coll. Johnson di Filadelfia. Gli episodî della vita di s. Bertino, immaginati entro grandi architetture monastiche, sono fra gli esempî più belli della pittura nordica di interni e i momenti diversi della storia vi sono narrati con nobile riservatezza e con toccanti osservazioni dal vero. Malgrado la gotica eleganza, è appunto tale particolare dolcezza che più distingue la pittura di M. dalla contemporanea affermazione dell'arte di R. van der Weyden. Ma più importanti sono le sue miniature, caratterizzate da un colorito luminoso e dall'inserzione di vasti paesaggi e architetture fantastiche. Si deve a lui l'innovazione di raffigurare nelle miniature personaggi a mezzo busto, con il risultato di accentuare il trattamento pittorico e non convenzionale della scena, la quale acquista una grandezza e un realismo insoliti. Tra le opere maggiori attribuite a M. sono Les grandes chroniques de France, ora a San Pietroburgo, eseguite nel 1456 per Filippo il Buono di Borgogna, il codice Add. 38126 del British Museum e varie miniature isolate. È discussa l'attribuzione a M. di parte dell'uffiziolo detto La Flora, eseguito per Carlo VIII re di Francia (1483-98), nella Biblioteca Vaticana, di un messale francescano nella biblioteca di Torino e di un codice di T. Livio, scritto in italiano, nella Biblioteca Estense a Modena.