BEAUVOIR (Bellovidere), Simon de
Milite e famigliare di Carlo I d'Angiò, al cui seguito erano venuti in Italia anche altri membri della sua famiglia, il B. fu uno dei tanti baroni di origine francese che, dopo aver partecipato alle lotte per la conquista del Regno di Sicilia, furono destinati a sostituire i nobili indigeni, nella riorganizzazione amministrativa del Regno.
Il B., al quale dal 1269 al 1271 era stata affidata la custodia dei palazzi, reali di Belvedere e di Foresta, fu nominato il 10 sett. 1273 giustiziere della Terra di Bari, carica che tenne fino all'8 marzo 1278. In tale qualità si doveva occupare tra l'altro della ricostruzione delle fortificazioni di Lucera, ultima roccaforte dei ghibellini, distrutte durante il lungo assedio del 1269, e della costruzione di un nuovo castello reale a Barletta.
La carica di giustiziere in Puglia dovette rendere partecipe il B. dei febbrili preparativi militari per l'espansione angioina in Oriente, di cui questa provincia costituiva la base. Fu proprio negli anni del giustizierato del B. che Carlo I tentò con rinnovata intensità la conquista del principato di Acaia, attribuitogli nel trattato di Viterbo del 1267.
Il B. già nel 1271 risulta fra i baroni della Terra d'Otranto che avevano promesso di armare a proprie spese una nave per la guerra e confiscò più tardi, nella sua qualità di giustiziere - con tanto zelo, da far sì che il re dovesse intervenire -, due navi ragusee per incorporarle nella flotta reale.
Il B., ormai bene addentro ai problemi militari della campagna in Oriente, dovette apparire la persona più adatta a ricoprire l'importante ufficio di viceammiraglioi al fiume Tronto fino a Crotone, per il quale il re lo designò il 6 apr. 1278: al suo comando sottostavano la flotta angioina impiegata nella guerra greca e i porti e gli arsenali pugliesi.
Il B., che esercitò per breve tempo - dal 29 apr. al 6 giugno 1269 - anche l'ufficio di giustiziere della Terra d'Otranto, fu destituito dal viceammiragliato il 2 genn. 1281 e sostituito con Gherardo di Marsiglia, e fu nominato il 6 luglio successivo maestro delle scuderie reali, carica. che tenne fino alla morte, la cui data tuttavia è ignota.
Il B., al quale il re nel 1269 aveva dato in sposa la figlia del defunto barone Enrico di Nocera, Isolde, ereditiera dei numerosi feudi del padre - i casali di Ossano, Gagliano, S. Maria di Specchia, Colciano, Casola, Barbiano, S. Salvatore e altri era signore di Martiniano e Sternatia, donatigli dal re in occasione del suo matrimonio, di Ogliastro, Lavello, Azzolino, Belvedere e di vari altri feudi.
Fonti e Bibl.: C. Minieri Riccio, Saggio di codice diplomatico, I, Napoli 1878, p. 180; I registri della cancelleria angioina, a cura di R. Filangieri, I, Napoli 1950, ad Indicem; III-XV, 1951-1961, ad indice; C.Minieri Riccio, De' grandi uffiziali del regno di Sicilia dal 1265 al 1285, Napoli 1872, pp. 43 s.; P. Durrieu, Les archives angellines de Naples, II, Paris 1887, pp. 282 s.; L. Cadier, Essai sur l'administration du royaume de. Sicile sous Charles Ier et Charles II d'Anjou, Paris 1891, p. 179; F. Carabellese, Carlo d'Angiò nei rapporti politici e commerciali con Venezia e l'Oriente, Bari 1911, pp. 31, 95, 98, 103 s.