Grammatico e poeta ellenistico (secc. 4º-3º a. C.), autore di tre libri di glosse (cioè studî su vocaboli e locuzioni) e quattro di poesie varie, tra cui alcuni epillî (l'Apollo, la Gorgo, più celebrata, in esametri; i Mesi, in metro elegiaco) di contenuto mitologico e carattere ricercato; ne restano pochi frammenti. Interi restano alcuni epigrammi nell'Antologia Palatina e tre carmi figurati (technopaegnia), L'uovo, La scure, Le ali, in cui la lunghezza e la disposizione dei versi riproducono l'immagine dell'oggetto. S. fu un virtuoso della tecnica stilistica e metrica; usò il dialetto dorico e chiamava sé stesso "l'usignolo dorico".