Soldini, Silvio
Regista e sceneggiatore cinematografico, nato a Milano l'11 agosto 1958. Autore attivo dall'inizio degli anni Ottanta, S. ha saputo costruirsi una posizione di primo piano nel cinema italiano, elaborando uno stile tanto atipico quanto riconoscibile. La sua costante ricerca espressiva si è tradotta in un modo di fare cinema sostenuto da una briosa musicalità narrativa e caratterizzato da uno sguardo personale su luoghi insoliti del nostro Paese. Temi ricorrenti sono il viaggio come momento di riflessione e di scoperta, e il caso come motore di un processo di 'spostamento' e di cambiamento interiore dei personaggi. Attento a ogni elemento delle sue composizioni filmiche, S. ha sempre dedicato particolare cura alla direzione degli attori, stabilendo con alcuni di essi (Licia Maglietta, Giuseppe Battiston, Marina Massironi) un rapporto privilegiato che si rinnova in ogni film. Non secondaria è la sua ricerca sulla 'luce', operata insieme a Luca Bigazzi, e sui colori delle scene e dei costumi. Nel 2000 ha ottenuto un grande successo internazionale con Pane e tulipani, opera vincitrice di nove David di Donatello (tra cui: miglior film, miglior regia e, insieme a Doriana Leondeff, miglior sceneggiatura).
Giovane studente di scienze politiche, S. abbandonò nel 1979 l'università italiana per seguire i corsi di cinema alla New York University. Risale a quel periodo il suo primo cortometraggio Drimage (1982), opera sperimentale sul senso dell'immagine come suggerisce il titolo, fusione di dream, image e age. Tornato in Italia, S. ha iniziato a lavorare per la pubblicità e come traduttore dei dialoghi dei telefilm americani. Dopo aver diretto un primo mediometraggio, Paesaggio con figure (1983), in cui iniziano a mostrarsi i primi segni della sua poetica futura, S. ha fondato la casa di produzione indipendente Monogatari. L'affermazione è arrivata però con il successivo Giulia in ottobre (1985), intenso ritratto 'sentimentale' di donna, ambientato in una Milano livida e notturna. Dopo alcuni documentari, S. è quindi tornato con L'aria serena dell'Ovest (1990) nella sua città, luogo dello spostamento continuo dei personaggi della vicenda, regolato dal casuale e reiterato ritrovamento di un'agendina: documentarismo e commedia sono mescolati con misura da S., rendendo un nitido ritratto di una generazione in crisi. Il cammino del regista milanese è proseguito con Un'anima divisa in due (1993), in cui il viaggio di Pietro e della rom Pabe si traduce in un delicato confronto tra due culture lontane e in una delicata e sofferta storia d'amore. Le acrobate (1997), episodio conclusivo della cosiddetta 'trilogia delle A…', ha segnato l'incontro con Licia Maglietta, sua futura compagna e musa artistica. In esso S. ha approfondito ulteriormente la sua attenzione per le figure femminili e ha costruito insieme alle protagoniste un equilibrato percorso alla ricerca di un pieno benessere interiore. Nonostante il successo di critica del precedente film, soltanto con Pane e tulipani S. è riuscito a raggiungere il favore anche del grande pubblico. Commedia leggera dal ritmo coinvolgente, Pane e tulipani è un trionfo di scrittura, regia e recitazione in cui ha trovato maturazione la capacità di S. di creare personaggi e situazioni autenticamente comiche. Con Brucio nel vento (2002), S. ha saputo stupire nuovamente pubblico e critica con la storia d'amore, raccontata con toni 'freddamente' poetici, di due fratelli ritrovati. Agata e la tempesta (2004) costituisce invece un divertente ritorno alle atmosfere fiabesche del suo più grande successo.
B. Roberti, Fili magici. Conversazione con Silvio Soldini, in "Filmcritica", 1997, 476/477, pp. 342-48.
Silvio Soldini. Nella città dell'anima, a cura di P. Malanga, Savignano sul Rubicone 1998.
Silvio Soldini, a cura di E. Audino, F. Medosi, Roma 2000.
Imparare dal caso. I film di Silvio Soldini, a cura di T. Masoni, A. Piccardi, Bergamo 2001.