Pseudonimo dello scrittore italiano Ezio Comparoni (Reggio nell'Emilia 1920 - ivi 1952); ha incarnato il tipo inconsueto del provinciale per libera scelta, coltivando, fuori da ogni condizionamento, una scrittura semplice ed elegante insieme e un'invenzione sempre vitalisticamente compiaciuta, ma ben temperata dalla intensa frequentazione della letteratura inglese. All'insegna del Buon Corsiero (1942), ambientato in un Settecento di fantasia, rappresenta il momento della più estrinseca adesione a un ideale iperletterario che con Casa d'altri (post., 1953), considerato il suo capolavoro, manifesterà la sua naturale vocazione intimistica, nello spontaneo passaggio dal gioco dell'affabulazione e dal genio del ritmo alla meravigliosa serietà della commozione e della vita. Destinati ai lettori più giovani sono i racconti Penny Wirton e sua madre (1978) e Il pinguino senza frac (1983), proposti postumi in un clima culturale molto più favorevole alla narrativa di D'Arzo. Altre opere: Maschere, racconti di paese e di città (1935); Essi pensano ad altro (1976) e le poesie di Luci e penombre (1935). Del progetto di romanzo Nostro lunedì di Ignoto del XX secolo restano frammenti e la prefazione. La più ampia raccolta di scritti darziani è in Nostro lunedì. Racconti, poesie, saggi (1960).