COSINI, Silvio
Scultore, nato nel 1495, sembra a Cepparello presso Pisa, morto dopo il 1549. Allievo dello scultore Andrea da Fiesole, onde fu detto anche da Fiesole, ottimo tecnico e fine decoratore, servì a Michelangelo per scolpire gli ornati della sagrestia di S. Lorenzo (1521-1533). Nel 1524 l'artista eseguì la Madonna col Bambino e un Angelo al monumento Strozzi in S. Maria Novella e poco di poi il cenotafio Minerbetti in quella stessa chiesa; nel 1528 due Angioli per il duomo di Pisa, fra le sue cose più sentite; nel 1530 l'altare marmoreo con molte figure per il santuario di Montenero; fra quest'anno e il 1533 è a Genova, dove nel palazzo Doria compie decorazioni quasi tutte ancora conservate; nel 1533 sembra fosse a Venezia, occupato col sepolcro del Sansovino, perduto; nel 1542 di nuovo a Genova, poi (1544) a Milano, attivo nel duomo in cui resta un suo bassorilievo con lo Sposalizio della Vergine. Nel 1549 l'ultima notizia che abbiamo di lui ce lo mostra a Pietrasanta. Pure suo è il monumento Maffei in S. Lino di Volterra nelle figure, di Stagio Stagi per le parti architettoniche. Recentemente gli sono stati attribuiti fra altro un Bacco e Ampelo agli Uffizî, un S. Giovannino nel museo di Berlino (dato a Michelangelo giovane dal Bode), una fontana nel giardino Doria a Genova, ecc.
Il C., appena tocco dall'influenza di Michelangelo, non seppe dare ampia architettura alle proprie concezioni; la superficie quasi molle e levigata dei suoi marmi gli fu mezzo per esprimere il suo spirito sensitivo e delicato. Fu aiutato da Giovanni Cosini, forse suo padre, e dal fratello Vincenzo.
Bibl.: G. Vasari, Le Vite, ed. Milanesi, IV, Firenze 1778, pp. 481-84; G. Bottari, Raccolta di lettere, Roma 1768, VI, p. 230; F. Alizeri, Guida artistica della città di Genova 1868; F; Schottmüller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexicon, VII, Lipsia 1912 (con bibl. precedente); P. Bacci, in Boll. d'arte, XI (1917), p. 110 segg.; C. Gamba, S. C., in Dedalo, X (1929-30), p. 228 segg.; E. Rigoni, Un rilievo di S. Cosini sulla facciata del Monte di pietà di Padova, in Rass. d'arte, XII (1930), pp. 485-95.