Berlusconi, Silvio
Berluscóni, Silvio. – Imprenditore e politico italiano (n. Milano 1936). Ha dato vita alle società Fininvest e Mediaset. La decisione di entrare in politica risale al 1994 con la rapida costituzione del movimento Forza Italia e la successiva alleanza con la Lega Nord e con Alleanza nazionale; nel marzo dello stesso anno la coalizione di partiti guidata da Forza Italia vinceva con grande margine di scarto le elezioni politiche. All’inizio del nuovo secolo Forza Italia si affermava come primo partito con il 25,2% dei voti, tendenza confermata dai risultati delle elezioni regionali dell’aprile 2000. In occasione delle elezioni politiche del maggio 2001, B. riusciva a dominare la campagna con la nuova alleanza di centrodestra, la Casa delle libertà, ottenendo un importante successo. Nominato presidente del Consiglio (giugno 2001), nei successivi cinque anni di governo gli enunciati liberali e liberisti di B. si scontravano con una crisi economica internazionale, con la necessità di mantenere un equilibrio tra le differenti posizioni politiche delle componenti della coalizione, con l’esigenza di dover chiarire la posizione di inquisito e di imputato in numerose inchieste della magistratura (organo con il quale ha mantenuto sempre alto il livello del conflitto istituzionale). Dopo la sconfitta alle regionali del 2005 era costretto a varare un secondo gabinetto (aprile). In politica estera, ha sostenuto le scelte della presidenza Bush, inviando forze militari italiane in Iraq. Alla vigilia delle elezioni politiche del 2006, per far fronte a un’evidente perdita di consensi, si impegnava in una dura campagna elettorale, ma a prevalere era la coalizione dell’Unione di centrosinistra. Dopo la caduta del governo presieduto da Romano Prodi nel genn. 2008, nelle elezioni politiche anticipate dell’aprile, in seguito alla fusione tra Forza Italia e An, si formava la lista Il Popolo della Libertà (PdL), alleata alla Lega Nord e al Movimento per l’autonomia, che conseguiva un significativo successo offrendo così a B. la possibilità̀ di guidare nuovamente il governo come presidente del Consiglio. L’anno successivo B. e Gianfranco Fini, cofondatori del PdL, presenziano nel marzo 2009 al congresso fondativo del partito, ma appena un anno dopo matura la rottura tra i due leader con l’uscita di Fini. Nei primi mesi del 2011 cresce l’attenzione dell’opinione pubblica italiana e internazionale sui presunti scandali che vedono coinvolto il presidente del Consiglio, allora imputato per corruzione in atti giudiziari nel cosiddetto processo Mills, reato per il quale verrà prosciolto il 25 febbraio 2012 per intervenuta prescrizione. In quegli stessi mesi, mentre si avviano a conclusione le indagini della magistratura per l’inchiesta Mediatrade di Roma, nella quale B. verrà rinviato a giudizio nel febbraio 2012 per i reati di evasione fiscale e violazione delle norme tributarie, scoppia, ultimo per ordine di tempo, il cosiddetto Rubygate che vede Berlusconi accusato di favoreggiamento della prostituzione minorile e concussione nel processo apertosi a Milano nell'aprile 2011. Nel quadro della crisi italiana, B. indebolito da alcune defezioni, messo in minoranza in Parlamento, criticato da più parti per non aver saputo prendere per tempo provvedimenti adeguati per promuovere la crescita, si appresta a uscire di scena. Il 12 novembre 2011 dopo l’approvazione del Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2012 e bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014 e della Legge di stabilità 2012, che accoglie le richieste avanzate dall’UE, Berlusconi si dimette dalla carica di presidente del Consiglio, rimettendo il suo mandato nelle mani del presidente Napolitano. A dirigere il nuovo esecutivo viene chiamato Mario Monti.