SILVESTRO da Milano
SILVESTRO da Milano. – Nacque a Milano nel 1676. Il nome dei genitori è ignoto.
Secondo gli storici cappuccini egli apparteneva alla famiglia Draghetta, di condizione nobile o comunque agiata e tale da permettergli di ricevere una buona istruzione prima di entrare nella provincia e nel convento milanese dei cappuccini, nel 1699, dove portò a termine gli studi teologici e ricevette l’incarico di annalista dell’Ordine.
Nonostante sia conosciuto per l’intensa attività di agiografo (l’elenco delle sue pubblicazioni in Biblioteca..., 1937), la sua biografia è estremamente scarna e consente solo di dire che egli visse sempre nel convento di Milano, dal quale si assentò solo per compiere (a piedi, secondo la regola dell’Ordine) viaggi a Roma quando doveva consultare documenti custoditi nella casa generalizia.
Le sue opere hanno tutte carattere agiografico e consistono nell’appendice al terzo volume degli annali cappuccini, il suo lavoro di maggiore impegno, e in diverse biografie. Tra queste ultime, tre, pubblicate sia in edizioni integrali sia sotto forma di più brevi compendi per una larga diffusione, sono dedicate a ben note personalità del mondo cappuccino, di cui in quel periodo erano in corso i processi di beatificazione: lo svevo Fedele da Sigmaringen, martirizzato in Svizzera nel 1622, l’umile frate Serafino da Montegranaro e il missionario spagnolo in Venezuela José de Carabantes.
La Vita del b. Serafino da Montegranaro... fu stampata a Milano nel 1720, ristampata nel 1722 (a Bologna), 1724, 1728, 1730 (anche a Venezia) e tradotta in tedesco a Grätz nel 1723. La Vita, virtù, predicazione, e prodigj del venerabile padre fr. Giuseppe da Carabantes [...] missionario appostolico nell’Europa e nell’America..., una traduzione della biografia di Carabantes pubblicata in Spagna da Diego Gonzalez de Quiroga nel 1698, uscì a Milano nel 1726 e venne ristampata nello stesso anno, nel 1727, 1728 (a Venezia), 1733, 1737 (Jesi) e 1747 (Napoli). Fu tradotta in tedesco da Sebastiano da Zug. Mentre la Vita del b. Fedele da Sigmaringa..., edita a Milano nel 1729, ristampata nello stesso anno, nel 1731 e anche nel 1861 (Monza), fu accompagnata da un Compendio... (Roma e Venezia, 1729, più volte ristampato), da un Ristretto... (Roma e Vienna, 1729) e da una Novena... (pubblicata in forma anonima a Milano nel 1730, in traduzione tedesca a Monaco nel 1744 e ristampata a Lucca nel 1747) che ebbero una grande circolazione. Rispondono invece all’esigenza di illustrare la propria provincia religiosa le biografie del predicatore cappuccino Giovan Pietro Recalcati (Milano 1723, scritta da Silvestro da Milano ma pubblicata sotto il nome del curato di Busto Arsizio Giuseppe Pozzi), del provinciale dei cappuccini milanesi durante la peste Ignazio Carcano (Milano 1724) e di fra Francesco Antonio Maria Visconti (Milano 1732). Silvestro da Milano, inoltre, collaborò anche con il francescano riformato Pietro Antonio da Venezia, cui inviò delle relazioni attinenti a fatti dell’Ordine cappuccino utilizzate da quest’ultimo nella popolare raccolta del Leggendario francescano.
L’appendice al terzo volume degli annali cappuccini (Annales Ordinis Minorum Capuccinorum. Appendicis ad T. III, Mediolani 1737) uscì postuma e costituì, di fatto, la conclusione della grande pubblicazione apologetica iniziata nel 1632 da Zaccaria Boverio da Saluzzo, che aveva riassunto la storia di tutto l’Ordine dal 1525 al 1613, continuata fino al 1634 da Marcellin De Pise da Mâcon e da Benito Sambenedetti da Milano.
Gli annali cappuccini erano stati ideati per un pubblico di letterati e sacerdoti e, per tale ragione, venivano scritti in latino. Ma la rapida espansione dei cappuccini e l’esigenza di divulgarne il contenuto alle popolazioni che i frati incontravano nel loro apostolato fecero sorgere la necessità di stamparne traduzioni e adattamenti a scapito della stessa continuazione dell’opera originaria, ostacolata poi dalle difficoltà di riunire, elaborare e correggere il crescente materiale da raccogliere rispondendo anche alle osservazioni e agli interventi continui dell’Inquisizione.
Il terzo volume degli annali era stato preparato da De Pise, morto nel 1657 prima di poterlo stampare. Sambenedetti lo aveva poi pubblicato nel 1676, concludendolo con l’annuncio dell’imminente uscita di un’appendice che avrebbe dovuto correggere errori, aggiungere notizie sulle missioni e tener conto dei nuovi rilievi degli inquisitori. Silvestro da Milano, rilanciando la raccolta di memorie nell’Ordine, preparò questa appendice, che risultò ampia e dovette essere divisa in due parti, ma non riuscì a pubblicarla perché morì prematuramente a Milano il 17 ottobre 1736.
Gli successe come annalista Giuseppe da Cannobio, che la fece stampare e, nel 1744, la tradusse e pubblicò anche in italiano a Milano. Mentre l’appendice di Silvestro da Milano veniva tradotta anche in spagnolo da Mattia Olave da Marquina e Francisco Castellano da Ajofrín (Madrid 1758), lo stesso Giuseppe da Cannobio iniziò la redazione di un quarto volume degli annali, mai completato e rimasto manoscritto, al quale non seguirono più altri volumi.
Fonti e Bibl.: Valdemiro Bonari da Bergamo, I cappuccini della provincia milanese dalla sua fondazione -1535- fino a noi, II, 2, Biografie dei più distinti nei secoli XVIII e XIX, Crema 1899, pp. 454 s.; Biblioteca dei Frati minori cappuccini di Lombardia (1535-1900), a cura di Ilarino da Milano, Firenze 1937, pp. 272-281; L. Ferrari, Onomasticon..., Milano 1943, p. 565; Lexicon capuccinum, Romae 1951, col. 1596; Melchor de Pobladura, Traduccion y traductores castellanos de los annales latinos de la orden capuchina, in Collectanea Franciscana, XLII (1972), 3-4, pp. 242, 289-292, 294-298; I Frati cappuccini. Documenti e testimonianze del primo secolo, a cura di C. Cargnoni, I, Roma 1988, p. 1285, V, 1993, pp. 322, 324; A. Maggioli, Gli archivi provinciali dei cappuccini dell’Emilia Romagna, in Cum tamquam veri. Gli archivi conventuali degli ordini maschili. Atti dei Convegni, Spezzano... Ravenna... 2005, a cura di E. Angiolini, Modena 2006, pp. 129-130.