SILO (XXXI, p. 779)
Inteso come deposito per merci sciolte, atto a facilitarne il carico, lo scarico e la conservazione, assume oggi forme che discendono da quelle fondamentali rappresentate nella fig. 1.
Gli schemi a e b si riferiscono a depositi grossolani per ghiaia, sabbia o minerali inerti che non soffrono all'aperto, ricavati scavando a tronco di cono o di piramide un suolo resistente le cui pareti sostengono la spinta del materiale insilato. Il carico si fa dall'alto mediante trasportatori o gru o scivoli, lo scarico da sotto mediante nastri. Lo schema c si riferisce a serbatoi aerei, le cui pareti debbono essere sufficientemente robuste per reggere la spinta, talvolta notevolissima, del contenuto. Per facilitare la resistenza, sono costituiti da archi sottili (lamiere), che risultano tesi e che si impostano a portali in traliccio sufficientemente robusti per reggere i carichi trasmessi dalle due celle contigue.
Questi due tipi hanno fondo piano perché il materiale forma tramoggia da sé; il residuo che si accumula al fondo lateralmente serve come riserva da spalare a mano in casi di emergenza. Naturalmente, per questo solo fatto, si prestano soltanto per merci non deperibili.
Gli schemi d, e e f si riferiscono: 1°) al tipo sospeso, nel quale, dando alla parete (di solito di lamiera) la forma della funicolare dei carichi sovrastanti, si riesce, almeno in teoria, a farla lavorare a trazione pura. Dà luogo a costruzioni economiche, se metalliche, molto usate in America;2°) al tipo cilindrico con fondo tronco-conico, nel quale la porzione cilindrica subisce generalmente, ancora in teoria, sforzi di trazione pura. Molto usato per alte celle da grano in lamiera o in cemento armato; 3°) al tipo a pianta rettangolare con fondo a tronco di piramide, nel quale le pateti sono soggette a notevoli sforzi di flessione, ma che negli accoppiamenti dà luogo a risparmio di spazio. Molto usato un tempo per costruzioni in legno, oggi per costruzioni in cemento armato. Il tipo analogo a pianta esagonale ha in parte i vantaggi del tipo cilindrico e in parte quelli del tipo rettangolare.
Questi tipi, con spillamento del materiale dal basso, presuppongono tutti che esso scorra facilmente. Per materiali coerenti o che tendono ad agglomerarsi (sali di calcio, di sodio e di potassio, fertilizzanti, ecc.), non è possibile l'estrazione dal basso e conviene ricorrere a mezzi energici di ripresa (gru a benna a grinfa; raspatori come nei sili per fertilizzanti po tassici).
Il silo da grano modernamente si è standardizzato nelle tre forme: a) a piani (fig. 2) preferito per i consorzî agrarî. Per questo tipo la struttura oggi ritenuta più conveniente è quella su tre file di celle con altezza totale da 20 a 25 metri, che consentono di raggiungere capacità anche di 50.000 q. L'altezza per i piani è compresa fra m. 4,50 e 5,50 (strato di grano m. 2,70 ÷ 3,50), le dimensioni in pianta delle celle fra m. 4 × 4 e 5 × 5. In genere si preferiscono celle da 500 q. (m. 4,35 × 4,35 circa, con strato di m. 3,10) adatte per formare lotti commerciali; b) a celle cilindriche o poligonali, per depositi portuali, con aereazione su nastri per travaso da una cella ad un'altra. Le celle sono alte fino a 30 metri, con diametri da 3,50 a 5 e fino a 12 metri, e con capacità totale del silo fino a 2.500.000 q. c) a celle cilindriche in lamiera d'acciaio per la conservazione ermetica particolarmente apprezzata nei grandi pastifici, come in quelli Agnesi ad Oneglia, e in colonia (Meknès, Marocco). È il tipo più modemno e quello che garantisce, senza bisogno d'interventi esterni, la migliore conservazione per lunghi periodi.
Secondo gli accorgimenti usati per assicurare la conservazione del grano i sili si dividono in: a) tipi a cellule multiple, con sistemazioni meccaniche di aereazione per travaso da una cella a un'altra; b) tipi ad aereazione forzata attraverso la massa, nei quali si combattono le muffe e i parassiti mediante insuflazioni d'aria condizionata per allontanare anche l'umidità, ed eventualmente di gas tossici per disinfestare il cereale dai parassiti; c) tipi ermetici (metallici, talvolta in cemento armato con intonaco vetrificato), nei quali è impossibile la vita vegetale e animale (muffe ed insetti) a causa dell'atmosfera poverissima d'ossigeno e ricca d'anidride carbonica.
Bibl.: F. Mariani, Depositi magazzini e sili, Milano 1940. Per i sili in cemento armato per cereali e minerali: H. Dörr e O. Mund, Silos-handbuch für Eisenbetonbau, Berlino 1937; Silos per ammassi granari, Udine 1936; J. Thorel, Les silos modernes à céréales, in Technique Moderne, 1941.