CASENTINI, Silao
Nacque a Lucca nella prima metà del sec. XVI e ricevette certamente la sua prima formazione musicale in patria, nell'ambito della cappella della Signoria di Lucca, quando ne era a capo Nicolò Dorati, il capostipite di una illustre discendenza di musicisti. Di questo legame abbiamo una prova nella pubblicazione di un madrigale, Misero in van a 5 voci, incluso ne Il terzo libro di madregali del Dorati, pubblicato a Venezia nel 1561.
Non trovando probabilmente una sistemazione in Lucca, il C. attorno al 1570 passò alle dipendenze dell'arciduca Ferdinando d'Asburgo, al quale, come a suo "gratiosissimo Signore... et benefattor", dedicava, nel 1572, Il primo libro de madrigali a 5 voci, composti "per la maggior parte mentre sono stato al servitio di V. Serenissima Altezza". Il soggiorno austriaco, forse a Innsbruck, non fu molto lungo, se nel 1571 il nome del C. figura per la prima volta come maestro di cappella nella cattedrale di Capodistria, dove rimase almeno due anni. La sua presenza e quindi segnalata a Trieste (1576-1577), dove ricoprì lo stesso incarico nella cattedrale di S. Giusto. Qui gli nacque il figlio Marsilio, al battesimo del quale fecero da padrini il vescovo e il capitano della città: segno indubbio dell'alta considerazione in cui era tenuto il musicista, il quale, da uomo irrequieto quale doveva essere, ritornò ancora a Capodistria a varie riprese negli anni 1577-78 e 1580. Per breve tempo (1588-89) lo troviamo pure a Cividale del Friuli, sede allora di una importante cappella musicale, da dove si trasferì a Gemona, succedendo al noto compositore Giovanni Ferretti. Il C. venne eletto dal Consiglio della cittadina friulana'il 25 febbr. 1589, con "l'obligo di cantare tutti li giorni festivi in chiesa et d'insegnar gratis a cantar con ogni diligenza a putti chierici et altri layci, et sacerdoti che servono a cantar in Chiesa" (cfr. Vale, p. 21). Il soggiorno a Gemona si protrasse sino all'apr. 1593, quando passò al servizio del vescovo di Portogruaro; qui morì poco dopo, nel gennaio del 1594.
Delle sue composizioni si ricordano: Il primo libro de madrigali a 5 voci con un dialogo a 7 (Venezia, li figliuoli di Antonio Gardano, 1572); la raccolta, dedicata all'arciduca Ferdinando d'Asburgo, ci è giunta incompleta. Composizioni singole sono incluse in raccolte di altri autori: un madrigale, Misero in van, figura in Il terzo libro di madregali a 5 voci di Nicolò Dorati (Venezia, Antonio Gardano, 1561); due madrigali a 5 voci, Mentre che 'l cor e Quel foco è morto (2 parti), si trovano in Madrigali a 5 e 6, voci di H. Vidue e A. Striggio e d'altri (Venezia, Francesco Rampazetto, 1566); due madrigali a 5 voci, All'apparir e Quando all'alte (2 parti), nella raccolta del figlio Marsilio, La Cieca. Madrigali a 5 voci (Venezia 1609);due madrigali a 5 voci, Ninfe che nel più ameno letto e Colli e voi (2parti), ne Il quinto libro de' madrigali a 5 voci sempre del figlio Marsilio (Venezia 1611).
L'opera più importante del C. risulta però la Messa parodia super "Peccata mea" a 6 voci, conservata manoscritta nella Bayerische Staatsbibl. di Monaco (Mus., ms. n. 4). Questo lavoro, il cui organico comprende soprano, due alti, tenore, baritono e basso, è stato posto in partitura moderna da S. Cisilino (ms. presso la Fondazione G. Cini di Venezia, Istituto per la musica).
Del C. non esistono edizioni moderne a stampa; tuttavia da quel poco che ci è pervenuto possiamo arguire che era un compositore di buona cultura, padrone sicuro della tecnica contrappuntistica e imitativa, di cui dà prova nelle sue musiche, con esempi magistralmente condotti, come negli ampi finali del Gloria e Credo della Messa super "Peccata mea", e, per intreccio polifonico, anche nell'Hosanna che segue il terzetto del Benedictus.
Bibl.: L. Nerici, Storia della musica in Lucca, Lucca 1880, pp. 188, 271;G. Vale, La Schola cantorum del duomo di Gemona ed i suoi maestri, Gemona 1908, pp. 21-24;G. Marioni, La cappella musicale del duomo di Cividale, in Memorie stor. Jórogiulies, XLI (1954-55), p. 123; G. Radole, Marsilio Casentini, lucchese, è nato a Trieste, in Musica sacra, s. 2, IV (1959), p. 53;Id., Musicisti a Trieste sul finire del Cinquecento e nei primi del Seicento, in Archeogr. triestino, s. 4, XXII (1959), pp. 139-143;Id., Musica e musicisti in Istria nel Cinque e Seicento, in Atti e mem. della Soc. istriana di archeol. e storia patria, n.s., XIII (1965), pp. 187-189;E. Vogel-A. Einstein-F. Lesure-C. Sartori, Bibl. della Musica Ital. Vocale Profana pubblicata dal 1500 al 1700, I, Roma 1977, pp. 326-330; C. Schmidl, Diz univ. dei musicisti, I, p. 306;R. Eitner, Quellen Lex. der Musiker, II, p. 356; La Musica, Diz., I, p. 363.