SILANIONE (Σιλανίων; Silanio)
Scultore greco, che lavorava in bronzo. Ateniese, secondo Pausania (VI, 4, 5 e 14, 11), fu forse, invece, di Megara secondo l'ipotesi di Preuner. Fu il ritrattista di Platone e scrisse anche di cose d'arte. La sua attività dovette aggirarsi intorno al 328 a. C. Le opere sue citate dalle fonti sono: statue di atleti vincitori in Olimpia (importanti per la cronologia); un Teseo, ad Atene; un Achille; una Giocasta, forse in Beozia, nella fusione della quale S. avrebbe mescolato dell'argento "per rendere il pallore del volto". Un ritratto di Saffo, già nel pritaneo di Siracusa, fu portato via da Verre; un ritratto di Corinna era a Tanagra; ad Atene era un ipotetico ritratto dello scultore Apollodoro, forse identico con lo scolaro di Socrate di tal nome. Il ritratto di Platone, creato per l'Accademia per incarico di uno scolaro entusiasta, Mitradate di Chio, può esser stato fatto quando il filosofo era ancora in vita, se l'attività di S. si può far risalire fin verso il 360 a. C. Esso ci è conservato attualmente in 16 copie, le migliori delle quali risultano quelle del Museo Nazionale Romano, del Museo di Berlino e una terza in una collezione privata tedesca. Queste copie, tutte romane e di varia età, non serbano però che scarse tracce dello stile originale. Tutti i ritratti antichi di Platone risalgono a quello di S.; una testa conservata a Holkhalm Hall, che era apparsa diversa, deve il suo aspetto a ritocchi subiti nel secolo XVIII.
Bibl.: J. Overbeck, Antike Schriftquellen, Lipsia 1868, n. 1350-1363; cfr. Preuner, in Hermes, LVII, 80; W. Klein, Gesch. d. griech. Kunst, Lipsia 1905, II, p. 390; G. Lippold, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III A, Stoccarda 1929, col. 2 segg.; Ed. Schmidt, Silanion, in Jahrbuch d. arch. Inst., XVLII (1932), p. 239 seg.; R. Boehringer, Platon, Bildnisse u. Nachweise, Breslavia 1935; J. Sieveking, in Philol. Wochenschrift, LV (1935), col. 1254 seg.