signoria (segnoria)
Indica il potere politico, il modo con cui viene esercitato o, anche, gli ordinamenti secondo i quali quel potere concretamente si organizza e si attua, in Cv III V 12 [ai Garamanti] venne Catone col popolo di Roma, la segnoria di Cesare fuggendo; IV XII 6 né le ricchezze, né le signorie, né l'allegrezze... tra cose buone o desiderabili esser dissi (che traduce il passo di Cic. Par. I 6 " neque opes, neque imperia... in bonis rebus... esse duxi "); VIII 9 perché veggiono fare le parentele e li alti matrimonii... le possessioni larghe, le signorie grandi, credono quelle essere cagioni di nobilitade; con riferimento al malgoverno di Carlo I d'Angiò in Sicilia: se mala segnoria... / non avesse / mosso Palermo a gridar: " Mora, mora! " (Pd VIII 73).
Estensivamente, ricorre a proposito dell' ‛ influenza ' esercitata da un corpo celeste sul mondo sublunare: Cv II XIII 22 l'accendimento di questi vapori significa morte di regi e transmutamento di regni; però che sono effetti de la segnoria di Marte.
Come termine lirico cortese, si riferisce al " dominio " di Amore sull'anima del poeta: Vn II 7 Amore segnoreggiò la mia anima... e cominciò a prendere sopra me... tanta signoria... che me convenia fare tutti li suoi piaceri; IX 10 6, XIII 2 e 3, XXVII 3 2; Rime CIV 4 Amore / ... è in segnoria de la mia vita, e LXVI 5; Fiore III 2 i' presi Amor a signoria; Detto 89. L'origine cortese-cavalleresca di quest'accezione risulta più evidente quando s. indica il " potere ", la " supremazia " di madonna sull'amante: Rime XC 74 colei... fu nel mondo nata / per aver segnoria / sopra la mente d'ogni uom che la guata; e così in LXXXVI 8, CXVII 10.