Pittore tedesco (Olesnica 1941 - Colonia 2010). Dopo le prime sperimentazioni, P. si è dedicato prevalentemente alla pittura e alla fotografia. Dagli anni Settanta, l'artista ha infatti cominciato a realizzare serie di lavori fotografici che spesso precedono o accompagnano la sua ricerca pittorica. Temperamento eclettico e inquieto, P. ha incentrato il proprio lavoro sul potenziale espressivo dei materiali, sperimentando ogni genere di supporti (tela, carta e stoffa da parati, seta ecc.) e di pigmenti; ne è scaturito un ampio ed eterogeneo corpus di opere che fondono soluzioni astratte, spesso di approccio materico-gestuale, con un ricco repertorio iconografico di matrice pop reso più complesso, a partire dagli anni Ottanta, dall'introduzione di temi di impegno sociale o politico. Nel 2002 gli è stato assegnato, dalla Japan Art Association, il Praemium Imperiale.
Dal 1953 a Düsseldorf, ha studiato pittura su vetro, seguendo poi i corsi di K. O. Götz e G. Hoehme alla Staatliche Kunstakademie (1961-67). Negli stessi anni ha stretto un rapporto di amicizia e collaborazione con G. Richter e Konrad Fischer-Lueg (1939-1996, suo futuro gallerista), sfociato nell'happening Demonstration für den kapitalistischen Realismus (1963), ispirato alle contemporanee esperienze del movimento Fluxus. Negli anni Sessanta e Settanta ha realizzato una serie di opere volte alla rappresentazione ironica e demistificante della realtà consumistica dell'epoca, ampliando in seguito la sua ricerca con soluzioni diverse, dalla riproduzione in forma monumentale del retinato dell'offset a immagini uniformi e gestuali, sperimentando il potere espressivo dei materiali e utilizzando ogni genere di supporti (tela, tessuti stampati, carta da parati, ecc.). Nel corso dei numerosi viaggi in Pakistan, Afghānistān, Australia, Messico, ha iniziato a realizzare i lavori fotografici che spesso accompagnano la sua produzione pittorica. Negli anni Ottanta ha sperimentato l'uso di materiali pittorici che si modificano nel tempo o in rapporto alle condizioni ambientali; la sua opera ha ottenuto in questi anni riconoscimenti in tutto il mondo (premio per la pittura alla Biennale di San Paolo, 1975; Premio Will Grohmann di Berlino, 1982; Premio Kurt Schwitters di Hannover, 1984; Gran premio per la pittura della Biennale di Venezia, 1986). Negli anni Novanta la pittura di P. si è aperta all'impegno culturale, sociale e politico, sperimentando nuovi procedimenti come l'uso di tele o supporti trasparenti o semitrasparenti, dipinti anche su ambedue i lati, a volte sovrapposti, con effetti di velature e dissolvenze. Alla sua opera sono state dedicate importanti mostre personali e ampie retrospettive (1988, Parigi, Musée d'art moderne de la Ville de Paris, e Bonn, Kunstmuseum; 1990, Baden-Baden, Staatliche Kunsthalle; 1997, Bonn, Kunst- und Ausstellungshalle der Bundesrepublik Deutschland e Berlino, Museum für Gegenwart; 1999, New York, Museum of modern art, e Amburgo, Hamburger Kunsthalle; 2002, Dallas, Dallas Museum of Arts; 2003, Londra, Tate Modern; 2005, Zurigo Kunsthaus; 2006, Osaka, National Museum of art).