CONTI, Sigismondo dei
Umanista e poeta nato nel 1432 a Foligno di nobile famiglia, morto ivi il 13 febbraio 1512. Fu a Roma discepolo di Ermolao Barbaro, Paolo Cortesi e Teodoro Gaza. Gonfaloniere più volte in patria, fu da Paolo II chiamato alla Cancelleria papale, e poi nominato scrittore di lettere apostoliche da Sisto IV, che lo mandò ad accompagnare il nipote card. Giuliano della Rovere in Francia, lo incaricò di delicate missioni diplomatiche a Venezia e lo gratificò di amplissimi privilegi ed esenzioni per sé e per la sua città. Confermato in carica da Innocenzo VIII e Alessandro VI, fu segretario di Giulio II. Oltre alle lettere latine, che gli meritarono l'amicizia e la stima del Bembo, lasciò molte poesie e varî scritti storici e d'erudizione; l'opera sua maggiore sono i XVII libri Historiarum sui temporis, di cui la prima parte fu pubblicata dal Melchiorri a Roma nel 1853 e la seconda dal Racioppi a Firenze nel 1883. Amico di Raffaello, gli commise la Madonna di Foligno, dove è egli stesso ritrattato.
Bibl.: Leoni, Notizie intorno alla vita di S. dei C., Perugia 1864; Ciampi, Dei "libri historiarum sui temporis" di S. dei C. da Foligno, Firenze 1878; G. Mengozzi, Commentarius in vitam cl. viri S. de Comitibus Fulginatis, ed. Faloci-Pulignani, in Boll. d. Deput. di st. patr. per l'Umbria, XIII (1907), pp. 150-196; Miscell. francescana, 1895, fasc. V (su La Madonna di Foligno).