CALCO (Calchi), Sigismondo
Nacque a Milano nel 1626 da Pietro Antonio e da Margherita Scaccabarozia. Di nobile famiglia che già nel 1491 era stata investita da Gian Galeazzo Sforza dei feudi di Rosate e Pozzolo, si dedicò molto giovane agli studi di diritto a Pavia. Il padre Pietro Antonio, notaio e avvocato del Regio Fisco, aveva grandemente accresciuto il patrimonio familiare acquistando numerosi possedimenti presso Cassina Cassaglia e il Monte di Brianza, nei pressi del quale era, nella chiesa di S. Maria di Sabbioncello, il sepolcro gentilizio. Ancor giovane il C. dovette dedicarsi completamente agli affari di famiglia, dovendo anche curare gli interessi dei due fratelli Severino e Ludovico Maria, già da anni fuori del ducato. Quest'ultimo infine lasciò la sua stessa parte d'eredità al fratello. essendosi fatto nel frattempo domenicano e divenuto professore di sacra teologia a Bologna e più tardi prefetto del tribunale dell'Inquisizione di Como.
è certo tuttavia che più tardi il C. riprese gli studi perché in una relazione della città di Milano del 1666 egli figura già ammesso nel Collegio dei giureconsulti della città e sembra che a questa data egli avesse inoltre ricoperto la carica di pretore della città di Cremona. Alcuni anni prima aveva forse intrapreso la carriera d'avvocato, ma le sue prime cause risalgono al 1667 e via via, con il passare degli anni, il C. alternò l'attività legale a quella politica.
Per vari anni infatti egli fu giudice delle vettovaglie, poi giudice delle strade e, nel 1672, prefetto della città. Durante l'esercizio di tali cariche acquistò una notevole fama di giurista, legata anche alle sue opere che in quegli anni venivano pubblicate nelle raccolte di giurisprudenza. Della sua attività come prefetto, incaricato in particolare della costruzione di vari edifici cittadini e del loro restauro, ancora alla fine del '700 restavano varie tracce, come l'iscrizione in suo onore nel portico dei Figini, di fronte al palazzo della curia ducale. Tutte queste attività non gli impedirono di continuare ad occuparsi del suo già ricco patrimonio. Restano ancora moltissimi documenti di nuovi acquisti di terreni e proprietà presso Miraglia e Sartirana, di cui più tardi la famiglia divenne feudataria. Quasi a coronamento della sua carriera sia civile che giuridica venne la nomina a senatore, carica che egli mantenne assai a lungo e alla quale rinunciò solo quando, ormai ottuagenario si ritirò definitivamente nelle sue terre di Sartirana, chiedendo espressamente al Senato di esserne esonerato. Dal suo matrimonio con Francesca de' Custodi, anch'essa di nobile famiglia milanese, ebbe almeno un figlio, Pietro Antonio, che a sua volta fu anch'egli giureconsulto collegiato e poi senatore.
Morì a Milano nell'agosto del 1711.
L'opera giuridica del C. fu in gran parte pubblicata nelle varie collane del tempo, mentre i pochi manoscritti inediti sono in genere pareri e consulte senatoriali, che non si distaccano, anche per il loro carattere essenziale di praticità, dalle numerosissime altre del tempo. Forse per l'influenza del padre, notaio assai noto nella città, il C. si interessò quasi esclusivamente del problema della successione, con la sua varia casistica, e in particolare: De suspicione falsitatis ex conjiecturis proveniente, quae sufficit ad infirmanda testamenta, Consultatio, in Consultationes Tranchedini, I, n. 105; Responsum, sive tractatus in eadem materia, ibid., n. 106; De feudis eorumque natura: Consultatio, in G. B. Saminiati, Controversiae forenses, Genevae 1686, contr. XL; Allegationes de pactis futurae successionis, in I. Torre, Tractatus de pactis futurae successionis, Genevae 1699, ad nomen; Controversia, qua Officium causidicorum, notariorum honorificum ostenditur, sotto il nome di G. B. Larasacci avvocato milanese, in. G. F. Andreoli, Controversiarum forensium partes sex, [Genevae] 1668, in ord. CCCXIV; Responsum circa modum conflandae pecuniae ob bellorum necessitatem, ms. in Archivio di Stato di Milano, Raccolta delle consulte inedite del Senato per Carlo Maria Maggi.
Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Milano, Araldica, sub voce Calco;Ibid., Cancelleria dello Stato, Senato;Milano, Arch. stor. civico, Famiglie nobili, sub voce Calco; Dicasteri, n. 5; Materie: Giureconsulti, nn. 344 s.; Notai, n. 678; G. Gualdo, Relatione della città e Stato di Milano sotto il governo spagnolo l'anno 1666, Milano 1666, s. v. Calco;I. Sitoni de Scotia Theatrum equestris nobilitatis secundae Romae seu Chronicon insignis collegiiiurisperitorum, Mediolani 1706, p. 224; F.Argelati, Bibliotheca scriptorum Mediolanensium, Mediolani 1745, I, col. 259; A. Cipollini, C. M. Maggi. Le consulte manoscritte inedite esistenti nell'Arch. di Stato di Milano, in Arch. stor. lomb., s. 3, XI (1899), p. 372.