SIGHET (Sighetul Marmaţiei; ungh. Máramorossziget; A. T., 79-80)
Città della Romania settentrionale, capoluogo del dipartimento del MaramureŞ. E situata a 270 m. s. m., presso la confluenza dell'Isa col Tibisco, che qui forma il confine tra la Romania e la Cecoslovacchia. I suoi abitanti (27.646 nel 1930) sono per la metà Ebrei, per il 26% Magiari, per il 20% Romeni e per il resto Ruteni. Gli Ebrei, che conservano il loro abbigliamento e le loro usanze tradizionali, dànno un aspetto caratteristico alla città; è da rilevare che essi si dedicano non solo ai commerci, ma anche a vari mestieri (vetturini, facchini, minatori, operai nelle industrie) e, nei dintorni della città, all'agricoltura.
Sighet ha vie generalmente di aspetto dimesso ed edifici modesti; notevoli, tuttavia, alcune chiese (fra le quali quella calvinista in stile gotico), il municipio, il teatro, il palazzo della prefettura. L'importanza di Sighet deriva dagli attivi commerci, dalle industrie del legname e dalle vicine miniere di salgemma di Ocn-Şaugatag, situate 22 km. a S. della città ai piedi del monte Gutin. La miniera principale forma una meravigliosa sala sotterranea lunga 720 m., larga 227 e alta 129 m. Sighet è congiunta a Satu Mare da una ferrovia che per 65 km. corre in territorio cecoslovacco; tale ferrovia continua verso oriente e a Valea ViŞeului entra nuovamente in Cecoslovacchia per poi passare nella Polonia. Tronchi ferroviarî minori collegano Sighet a Ocna-Şugatag e a CoŞtiui.