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SIGFRIDO

di Bruno Vignola - Enciclopedia Italiana (1936)
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SIGFRIDO (ted. Siegfried o Sigfrid; antico ted. Sigufrid; antico nord. Sigurd, che però corrisponderebbe al ted. Siegwart)

Bruno Vignola

È la più importante figura della leggenda eroica germanica, le cui gesta formano oggetto dei più cospicui monumenti letterarî dell'epica popolare. Di origine certamente antichissima e forse, nel suo nucleo, nata già in epoca pregermanica, è da considerarsi figurazione puramente mitica. Sono quindi da escludere le interpretazioni che vorrebbero fare di S. una forma ipostatica di qualche divinità (Wodan o Balder o Freyr), o quelle che ravvisano in lui, evemeristicamente, la trasfigurazione di qualche eroe germanico dei primi secoli dell'era cristiana (Arminio o Sigiberto I d'Austrasia o altri ancora).

La leggenda mitica di S. si sviluppò in leggenda eroica e si fuse nel secolo V con la leggenda storica dei Burgundi, presso i Franchi renani, che dei Burgundi furono gl'immediati successori in quelle sedi, e passò quindi nel settentrione d'Europa, ove prese altri elementi e caratteri particolari. Essa ci è stata conservata in due forme, la nordica e la tedesca. Secondo la prima, documentata nelle canzoni dell'Edda e nella Volsungasaga, mantenutasi più fedele alla concezione originaria e nella quale abbondano gli elementi soprannaturali, S. è figlio di Sigmund, della stirpe dei Volsungi che discende da Odino e della quale si narrano per esteso i drammatici destini. Straordinariamente bello e forte, con in sé qualche cosa di fatale e di predestinato, S. cresce sotto la guida del nano Regin (o Mimir) e da giovine, con l'arma invincibile foggiatagli coi pezzi della spada paterna, compie una serie di ardue imprese, fra cui l'uccisione del drago Fafnir e il conseguente acquisto, oltre che dell'invulnerabilità, di un tesoro inaudito, su cui pesa una maledizione irrevocabile, e, avvenimento centrale e capitale della leggenda, la liberazione di una valchiria (Brunilde) condannata da Odino a dormire sopra un monte circondato di alte fiamme. Venuto, poi, alla corte dei Burgundi, S., in compenso della mano di Gudrun (nella forma ted.: Crimilde), sorella di Gunnar, aiuta costui a ottenere mediante un inganno la mano di Brunilde, la quale però, amando S., e conosciuto l'inganno, si vendica facendo uccidere S. a tradimento da Guttorm (nella forma ted. da Hagen).

Nella redazione tedesca, conservataci specialmente nel Nibelungenlied, la leggenda ha perduto in gran parte i suoi motivi soprannaturali, e lo stesso S. è uscito quasi del tutto dalla sfera del mito: non vi è più traccia alcuna delle gesta degli antenati, e solo rimangono brevi allusioni alle sue imprese giovanili e oscuri accenni al risveglio della valchiria. Alcuni di tali elementi riappaiono però nel Seyfriedslied, conservatoci in redazioni del sec. XVI, ma contenente tradizioni franco-renane, e anche, con varianti indipendenti e fiabesche, nella Thidreksaga, composta in Norvegia verso il 1250, ma in base a racconti e a tradizioni bassotedesche. V. anche nibelungi.

Bibl.: K. Steiger, Die verschiedenen Gestaltungen der Siegfriedsage, Lipsia 1873; O. L. Jriczek, Deutsche Heldensagen, Strasburgo 1906; B. Symons, Germanische Heldensage, ivi 1905.

Vedi anche
Brunilde (ted. Brunhild) Nelle canzoni eddiche, nome d’una valchiria dotata di una forza fisica straordinaria. Si dà la morte dopo essere stata destata dal suo magico sonno da Sigurd e consegnata al pretendente Gunnar. Nella tradizione nibelungica, invece, Brunilde è regina d’Islanda: vinta da Sigfrido con l’aiuto ... epopea Narrazione poetica di gesta eroiche, spesso leggendarie. Si distingue comunemente in epopea (o poesia epica) tradizionale, quella che raccoglie in organica unità di poema racconti elaborati dalla tradizione (per es., l’epopea omerica, l’epopea dei Nibelunghi), ed epopea riflessa, quella nella quale ... Àttila (gotico "piccolo padre", dim. di atta "padre"; antico alto ted. Azzilo, Ezzilo, ted. mod. Etzel). - Re degli Unni (dal 434 al 453; fino al 445 circa col fratello Bleda da lui ucciso); unificò le varie tribù unne, sottomettendo tutta la Scizia e imponendo la sua autorità sui Germani orientali: in unione ... Wilhelm Richard Wagner Musicista (Lipsia 1813 - Venezia 1883). Nono figlio del funzionario K. F. Wagner (secondo alcuni figlio naturale dell'attore ebreo Ludwig Geyer) e di Johanna R. Pätz. Entrò all'università di Lipsia nel 1831. Per quanto riuscisse bene negli studî letterarî, fin da ragazzo si sentì attratto verso il teatro ...
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Vocabolario
vulneràbile
vulnerabile vulneràbile agg. [dal lat. vulnerabĭlis, der. di vulnerare «ferire»]. – Che può essere ferito: Sigfrido era v. solo in un punto della schiena. Più com. in senso estens. e fig., che può essere attaccato, leso o danneggiato: la...
nibelùngico
nibelungico nibelùngico agg. (pl. m. -ci). – Dei Nibelunghi, relativo ai Nibelunghi (v. nibelungo). Ciclo n., il più ampio e insigne tra i cicli leggendarî germanici, costituito dalla fusione (nel sec. 13°) di due filoni originariamente...
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