SIERRA MORENA (A. T., 39-40 e 41-42)
MORENA È il nome dato al complesso di rilievi e di sierre che, con direzione all'ingrosso E.-O., si estendono, nella Spagna meridionale, dalla Sierra de Alcaraz (al limite fra le provincie di Albacete e Jaén) alla Sierra de Aracena, sul confine portoghese, e continuano, oltre questo, sul paesaggio collinare dell'Algarve per metter fine al promontorio roccioso del Capo S. Vincenzo.
L'unità del sistema della Sierra Morena meglio che nei suoi caratteri geolitologici - piuttosto varî e complessi - va cercata nella sua genesi, rappresentando la Sierra Morena il margine meridionale, sollevato e piegato, della meseta. Le perturbazioni che ne determinarono il formarsi, vanno poste in rapporto con la spinta orogenica terziaria, proveniente da S., a cui si deve l'emergere, oltre la depressione andalusa (che lo delimita da S.), dei massicci betico e subbetico: la Sierra Morena rappresenterebbe così la prima ondulazione anticlinale dello zoccolo iberico. È tuttavia controverso se il sistema vada interpretato come risultato di faglie (Mac Pherson) o di piegatura conseguente a sommersione (Groth). La zona più elevata corrisponde alla parte centrale dove, nella Sierra Madrona, si toccano i 1325 m.; verso occidente le altezze vanno presto decrescendo. Tipica l'asimmetria dei versanti, col fianco meridionale volto al Guadalquivir, quasi dappertutto assai ripido. La Sierra Morena ha grande importanza economica per le sue copiose e varie ricchezze minerarie (rame a Tharsis e Río Tinto; argento ad Almadén, piombo e zinco a Peñarroya, carbone a Bélmez e a Biar, galena a Linares; manganese e ferro in più luoghi).
Bibl.: J. Groth, La Sierra Morena, in Comptes rendus de l'Académie des Sciences, Parigi, CLV (1913); F. Hernández-Pacheco, La Sierra Morena y la Llanura bética, Madrid 1926.