SIERRA MADRE Occidentale (A. T., 147)
Il nome di Sierra Madre viene dato nel Messico e nell'America Centrale a numerose catene e complessi montuosi, assai varî per morfologia e formazione geologica, ma in cui si nota una catena principale accompagnata da minori contrafforti e massicci. In particolare si designano con tale nome gli orli montagnosi che chiudono a E. e a O. l'altipiano del Messico, e più precisamente il rilievo verso il Pacifico, la Sierra Madre Occidentale, che, fra le pianure bruciate della Sonora e le steppe degli altipiani di Chihuahua e di Durango, distende le sue pieghe parallele correnti da NNE. a SSE., separate da valli longitudinali abbastanza larghe e interrotte da profonde valli trasversali, entro cui defluiscono i corsi d'acqua così verso i bacini interni dell'altipiano, come verso il golfo di California e il Pacifico.
Si tratta di una grande regione montagnosa che si sviluppa per oltre 1300 km. tra l'Arizona e la valle del Río Grande de Santiago, con una larghezza massima di 300 km. tra la Sonora e il Chihuahua, e che va crescendo di altezza verso S. dove raggiunge 3450 m. s. m. nel Cerro de Pimal, per continuare poi, al di là del Río Grande, nell'asse vulcanico messicano che, piegando verso oriente, chiude a mezzodì l'altipiano di Anahuac. Lo zoccolo di questa regione montagnosa è costituito di calcari piegati del Cretacico già ridotti a penepiano al principio del Terziario e che anzi nella zona meridionale erano stati asportati quasi completamente lasciando a nudo in molte parti il sostrato gneissico. Tale penepiano fu sollevato durante il Terziario e piegatò intensamente e il sollevamento fu accompagnato da effusioni andesitiche e da intrusioni di magmi dioritici, assai importanti per la loro ricchezza di filoni metalliferi. Al sollevamento fecero seguito grandi eruzioni ed efflusioni di lave basaltiche, assai fluide, collegate alla formazione di grandi linee di frattura dirette da NO. a SE., che ricoprirono con un mantello lavico tutte le formazioni precedenti e riempirono le valli e le conche accentuando l'andamento tabulare del rilievo. Tuttavia la diversa intensità del sollevamento e la conseguente dissimmetria del profilo trasversale hanno provocato la vivace azione erosiva delle acque superficiali; questa azione erosiva, insieme con ulteriori recenti movimenti, ha impresso alla regione il suo caratteristico aspetto tormentato.
Vista dalla zona costiera, assai varia di larghezza, la Sierra Madre per la sua massa e per la sua altezza fa l'impressione di un potente sistema montagnoso, specialmente nella sezione meridionale in cui le cime superano i 3000 m. s. m. Ma se si guarda invece dall'altipiano interno, essa perde ogni imponenza, tanto più che la zona più elevata (Cumbres) da quella parte è preceduta e accompagnata da una serie di alture meno elevate che raccordano la Sierra all'altipiano.
Il versante occidentale che cade sulla fascia costiera da un'altezza di 2-3000 m. appare anche più imponente per causa dell'andamento delle valli trasversali, fortemente incassate, le quali non hanno nulla da invidiare, per grandiosità, ai celebri canyons dell'Arizona e del Colorado.
Tra il piede della Sierra e il Pacifico si trova poi la pianura costiera che si estende tra il Capo Corrientes e il confine degli Stati Uniti allargandosi fino a 300 km., e il cui zoccolo è formato di rocce cristalline antiche e di sedimenti ripiegati del Paleozoico e del Mesozoico abrasi dal mare; queste antiche formazioni negli stati di Sinaloa e di Nayarit sono ricoperte da una spessa coltre di sedimenti recenti.
La Sierra Madre è la regione meno abitata del Messico: vi si incontrano ancora gruppi primitivi, come i Tarahumares, rimasti quasi completamente estranei allo sviluppo civile moderno; soltanto attorno alle località dove sono stati scoperti giacimenti di metalli preziosi, si sono venuti sviluppando insediamenti d'origine recente.