SIDE (Σίδη; mod. Eski Antalya)
Città di Panfilia, sulla riva del mare nella grande Baia di Adalia tra la foce dell'Eurimedonte (Kőprű Su) e quella del Melas (Manavgat Su). Scilace e Strabone la dicono fondata dagli abitanti di Cuma nell'Eolide; Arriano però ricorda che questi coloni cumani avevano dimenticato il greco. La monetazione di Side pare cominci circa il 500 a. C., e reca per simboli il frutto del melograno, emblema parlante della città (σίδη) o la testa di Apollo Sidetes. Non si sa molto della storia di Side: le discordie con la vicina Aspendos, la resa pacifica ad Alessandro Magno. Nelle acque di Side si combatté tra la flotta di Antioco III comandata da Annibale e la flotta romano-rodia con vittoria di quest'ultima. Dopo la sconfitta di Antioco III a Magnesia, la città dovette entro la cerchia dell'egemonia romana avere una certa autonomia. Inviò infatti come alleata cinque navi a Scipione Emiliano che assediava Cartagine. Fece poi parte della provincia romana di Licia e Panfilia. Le grandiose rovine d'età romana mostrano che essa godette allora singolare floridezza. Particolarmente imponenti il teatro, un magnifico ninfeo, resti della cinta di mura e di un gigantesco tempio le cui colonne sono in parte cadute in mare. Ricchissimi sono i frammenti di decorazione architettonica che si vedono affiorare dal suolo, e abbastanza ricca è stata la messe epigrafica. Disgraziatamente l'installazione recente di un villaggio di profughi musulmani dell'Isola di Creta nel luogo prima deserto ha arrecato ai resti dell'antica città maggior danno che non i lunghi secoli d'abbandono che pare rimontino al primo Medioevo. Nell'ordinamento dell'episcopato cristiano Side fu sede metropolitana della Panfilia.
Bibl.: Ch. Lanckoronski, Städte Pamphyliens und Pisidiens, I, Vienna 1890; H. Rott, Kleinasiatische Denkmäler, Lipsia 1908, p. 62; R. Paribeni e P. Romanelli, in Mon. dei Lincei, XXIII, p. 120; W. M. Ramsay, Hist. Geogr. of Asia Minor, Londra 1890, p. 415. Per le iscrizioni, Corp. Inscr. Graec., nn. 4343-4361. Per le monete, B. V. Head, Hist. Numor., 2ª ed., Oxford 1911, n. 703.