POLENTON, Sicco
Figlio di Bartolomeo Rizzi, nacque a Levico in Valsugana tra il 1375 e il 1376; fu portato bambino a Padova e vi restò fino alla morte (1447). Ebbe a maestro Giovanni da Ravenna e conseguì all'università di Padova il diploma di notaio. Esercitò funzioni notarili prima nella cancelleria dei Carraresi, poi, venuta Padova in possesso di Venezia, nella cancelleria del Comune dal 1411 al 1430. Commentò nel 1413 alcune orazioni di Cicerone; nel 1419 pubblicò la Catinia, che è una serie di dialoghi tenuti in un'osteria. Più tardi scrisse opere morali e sei libri Exemplorum sul modello di Valerio Massimo.
L'opera sua maggiore sono i diciotto libri degli Scriptores illustres latinae linguae (v. l'ediz. a cura di B.L. Ullman, Roma 1928), che formano il primo ardimentoso disegno di una storia letteraria latina, utile ancora oggi alla conoscenza della scoperta dei codici. Utili pure le sue epistole, non molte, ma ricche di notizie sui principali umanisti. Fu il P. uno dei più notevoli esempî del connubio italiano della cultura giuridica con la letteraria.
Bibl.: A. Segarizzi, La Catinia, le orazioni e le epistole di Sicco P., Bergamo 1899; id., Supplemento critico e bibliografico, ivi 1901.