SIBIU (ted. Hermannstadt; ungh. Nagy Szeben; A. T., 79-80)
Città della Transilvania meridionale (Romania), capoluogo del dipartimento omonimo, sede di un arcivescovo ortodosso e di un vescovo evangelico. È costruita a circa 430 m. s. m. su due terrazzi del Cibin, affluente dell'Olt, al piede settentrionale delle Alpi Transilvane e a N. del Passo di Torrerossa (Turnu RoŞu), importante per le comunicazioni tra il bassopiano danubiano e la Transilvania e percorso dalla ferrovia che segue la valle dell'Olt. Sibiu è il centro culturale dei Sassoni di Transilvania e una delle più antiche città di questa regione, e presenta un aspetto vetusto assai suggestivo. Tra le sue numerose istituzioni culturali sono da ricordare: il Sachsisches Nationalarchiv, che possiede fra l'altro circa 1800 documenti del periodo 1290-1526 e oltre 5000 del 1527-1700; il Baron Brukenthalisches Museum, con una biblioteca di 120.000 volumi, una pinacoteca di 1420 opere, ecc.; una sezione del Südosteuropaisches Forschungsinstitut; il Siebenbürgischer Verein für Naturwissenschaften, che possiede una biblioteca di 15.000 volumi, una stazione meteorologica e ricche raccolte zoologiche, botaniche, petrografiche, mineralogiche, paleontologiche riguardanti in particolare la Transilvania.
Gli abitanti (26.000 nel 1900, 33.000 nel 1920, 48.013 nel 1930) sono per circa la metà Tedeschi, per un quinto Ungheresi e per il resto Romeni, dediti soprattutto al commercio di tessuti, cuoi e cereali, e alle industrie (elettriche, meccaniche, della carta, tessili, del cuoio, della birra, ecc.) che vi hanno un notevole sviluppo. La città è centro ferroviario.
Il dipartimento di Sibiu ha una superficie di 3619 kmq. e una popolazione (1930) di 193.309 abitanti, 55 per kmq. Per la natura prevalentemente montuosa del territorio, solo una piccola parte di esso, circa un quarto, è occupata da seminativi (grano, mais, avena, orzo, patate, ecc.) e da vigneti e frutteti (si coltivano specialmente prugni, meli e peri); un quarto è a prati e pascoli, e più della metà è coperto da foreste (190.000 ha.). Ragguardevole l'allevamento del bestiame, soprattutto bovino e ovino. A Ocna Sibiului è sfruttato un giacimento di salgemma.
Monumenti. - La prima fondazione della città avvenne nella regione bassa (città bassa), dove fu eretta una chiesa fortificata (sec. XII), ora scomparsa. Probabilmente dopo l'invasione mongola (1242) fu costruita sull'altipiano un'altra chiesa romanica circondata da mura, estese poi a tutta la città alta (1357-1366), e che hanno insieme con le torri e i bastioni, aggiunti nei secoli XV e XVI, un aspetto caratteristico. Le fortificazioni della città bassa si aggiunsero nel 1457-1475. La chiesa romanica fu sostituita dalla prima chiesa gotica della Transilvania (secolo XIV), ampiamente ingrandita tra il 1448-1820. Questa architettura, come la scultura in pietra (crocefisso di Petrus Lantregen nella cappella del Crocifisso, 1417) e quella in legno, mostra l'influsso austriaco e boemo, mentre Johannes di Rosenau, nell'affresco della Crocifissione (1445) del coro, mostra tradizioni trecentesche italiane. Notevole opera dell'epoca gotica è il palazzo del municipio (circa il 1475), ma la torre del Consiglio fu ricostrutta nel 1588. Nella stessa epoca si svilupparono l'oreficeria, i lavori in bronzo e in stagno. All'epoca barocca appartiene il palazzo Brukenthal (1778-1785) trasformato, nel 1817 in museo pubblico, con ricche collezioni d'arte antica e moderna. La cattedrale romena ortodossa (1902-1906), abbellita di affreschi da O. Smigelschi e la cappella dell'Accademia teologica ortodossa, dipinta da A. Damian (1935), sono importanti saggi d'arte romena moderna. Ricordiamo ancora il museo dell'Associazione Astra (arte ed etnografia romena) e il Museo dei Carpazî (scienze naturali).
Bibl.: S. Moldovan, Ţara noastră, Sibiu 1894; G. Seivert, Die Stadt Hermannstadt, ivi 1859; N. Iorga, Neamul românesc in Ardeal Şi Ṭara Ungurească, I, Bucarest 1906; I. Puscariu, E. Miron Cristea e M. Voileanu, Biserica catedrală de la mitropolia ortodoxă română din Sibiu, Sibiu 1908; M. Csaki, Führer durch die Gemäldegalerie des Baron Brukenthalschen Museums, ivi 1909; M. v. Kimakowicz, Alt-Hermannstadt, in Archiv des Vereins für siebenbürgische Landeskunde, n. s., XXXVII (1910); V. Roth, Geschichte der deutschen Baukunst in Siebenbürgen, Strasburgo 1905; E. Sigerus, Vom alten Hermannstadt, s. 1ª-3ª, Sibiu 1922-28; id., Chronik der Stadt Hermmannstadt, ivi 1930; V. Roth, Die deutsche Kunst in Siebenbürgen, ivi 1934.