shopping compulsivo
loc. s.le m. Acquisto compiuto per non saper resistere all’impulso di comprare.
• In realtà, la malattia dello «shopping compulsivo», una dipendenza dallo scontrino come quella dalla droga, non è un fenomeno circoscritto al mondo luccicante del grande cinema, dei capricci di attrici che incassano milioni di dollari per ogni posa. (Antonio Galdo, Messaggero, 8 gennaio 2009, p. 25, Cultura & Spettacoli) • «Chi produce vino dovrebbe astenersi dal farlo solo perché poi ci sarà gente che si ubriacherà? Fosse questo il metro di giudizio, dovrebbero chiudere anche i tabaccai, per scongiurare l’insorgere dei problemi legati al fumo, o i commercianti, per prevenire lo shopping compulsivo». Ad ogni tintinnar di manette che scuota il mondo del gioco, il telefono di Matteo Marini diventa rovente. Tutti a chiamare il presidente dell’Associazione dei concessionari di apparecchi da intrattenimento, aderente a Confindustria, per sapere se non sia il caso di alzare bandiera bianca e darla vinta ai sostenitori del proibizionismo. (Gianpaolo Jacobini, Giornale, 23 luglio 2015, p. 16, Attualità) • Adesso capite perché il Vescovo ci ha rovinato il ponte di sant’Ambrogio? Perché noi milanesi non riusciamo a tirarci indietro quando c’è da fare qualche cosa di buono, non a caso si dice della nostra città «Milan con el cöer in man»: infatti è da mercoledì pomeriggio che stiamo pensando a come dedicare una decima del nostro shopping compulsivo; (Giacomo Poretti, Avvenire, 8 dicembre 2017, p. 3, Idee).
- Composto dal s. ingl. shopping ‘acquisti’ e dall’agg. compulsivo, ricalcando parzialmente l’espressione ingl. compulsive shopping.
- Già attestato nella Stampa dell’11 giugno 1993, p. 26.
> acquisto compulsivo.