SHETLAND (A. T., 45-46)
Gruppo di isole situato tra il Mare del Nord a E. e l'Oceano Atlantico a O., circa 100 km. a NE. delle Orcadi e a 175 km. dalla costa scozzese (Duncansby Head). Il gruppo, compreso tra 59°50′-60°52′ di lat. N. e 0°55′-2°14′ di long. O., consta di un centinaio di isole, la maggior parte delle quali ha un'area di appena pochi ettari. Di gran lunga la maggiore per superficie (938 kmq.) è l'isola di Mainland, posta quasi al centro del gruppo, e allungata nel senso dei meridiani; a N. di questa giacciono le isole di Yell (221 kmq.), Unst (125 kmq.) e Fetlar (43,5 kmq.); a E. le minori Whalsay, Bressay e Noss, a O. Papa Stour, Foula e West Burra, mentre a S. è la solitaria isola di Fair, posta a circa metà strada tra le Orcadi e Mainland.
Le Shetland sono essenzialmente costituite da arenaria rossa antica, affiorante nella regione centro-occidentale e meridionale di Mainland e nelle isole di Foula, Fair, Bressay e Noss. Nel rimanente l'arenaria è coperta da rocce metamorfiche (calcari, scisti, gneis) ed eruttive. Le serpentine che sì trovano a Fetlar e a Unst sono associate alla cromite e alla steatite che, insieme al rame di cui vi è una miniera a Sandwick, rappresentano i soli minerali sfruttabili nelle isole. Il rilievo, vario e accidentato, per quanto in nessun luogo si superino i 500 m. (la massima elevazione - Ronas Hill, 480 m. - si trova nell'isola di Mainland), risulta da un'intensa erosione glaciale che modellò il suolo agendo sui terreni più teneri (arenarie e calcari).
Le coste per lo più alte, rocciose e frastagliatissime, presentano numerose insenature, dette voes, che, a guisa di fiordi, s'insinuano così profondamente nell'interno da suddividere le isole in più parti, riunite da sottili strisce di terreno.
La caratteristica climatica più notevole è data dalla grande uniformità di temperatura, per cui mentre la temperatura media annua è di 7°,2, quella del mese più freddo (gennaio) tocca i 3°,9 e in luglio si raggiungono appena 11°,6. Gl'inverni, non molto rigorosi, se si consideri la latitudine, sono però assai lunghi; molto brevi le estati. Frequenti le tempeste e le nebbie che coprono il cielo per 2/3 dell'anno. Le precipitazioni raggiungono i 940 mm. annui.
Per il clima umido e la scarsa insolazione, ma soprattutto per la natura del suolo, quasi ovunque sterile, solo una minima parte (1731 ha.) della superficie si presta alle colture. Le poche aree coltivabili, frazionate in piccoli appezzamenti, sono ristrette ai terreni costituiti da arenarie e calcari. Le coltivazioni si limitano all'avena, all'orzo, ai cavoli e alle patate. Notevole importanza ha invece l'allevamento dei bovini, degli equini (nota è la razza nana di cavalli che dalle isole prende il nome) e specialmente degli ovini, il cui numero si è quasi raddoppiato negli ultimi cinquant'anni.
Delle occupazioni a cui si dedicano gli abitanti, la pesca (aringhe), la cui importanza va però diminuendo, è riservata agli uomini, mentre le donne si occupano dei lavori agricoli. Industria caratteristica delle isole rimane la lavorazione a maglia per indumentì varî, di cui si fa una notevole esportazione.
I primi dati sulla popolazione, distribuita in 29 isole, risalgono al 1700, nel quale anno si calcolava che gli abitanti sommassero a circa 20.000. Alla fine del sec. XVIII s'iniziò un movimento migratorio verso la prossima Scozia, ma soprattutto nella Nuova Zelanda e nel Canada, cosicché nel 1801 le Shetland erano abitate da 22.379 persone, salite a 31.670 nel 1861; la popolazione si mantiene stazionaria per circa un decennio, quindi le scarse risorse e la difficoltà delle comunicazioni portarono a una lenta diminuzione, per la quale gli abitanti scesero a 28.166 nel 1901, a 25.520 nel 1921, a 21.421 nel 1931.
I primi insediamenti scandinavi si ebbero nel versante orientale delle isole dove anche oggi si addensa maggiormente la popolazione, mentre diminuisce verso l'interno e nelle isole occidentali, meno facilmente accessibili. Amministrativamente le Shetland formano una contea separata in cui è compresa anche l'Isola di Fair. Capoluogo della contea e centro principale è Lerwick (v.) nell'Isola di Mainland; altri centri di qualche importanza nella stessa isola sono: Scalloway (688 ab.), antica capitale, e Hillswick, centro peschereccio. Nelle altre isole non si hanno che miseri villaggi di pescatori.
Servizî settimanali da Aberdeen toccano Lerwick, che è anche unita a Kirkwall (Orcadi); altre linee di navigazione allacciano i porti occidentali (Scalloway, Hillswick) a Stromness (Orcadi) e a Leith.
Bibl.: A. C. O'Dell, The Urbanization of the Shetland Islands, in Geogr. Journal, 1933.
Storia. - Le Isole Shetland furono abitate soltanto da poche famiglie celtiche sino a circa l'800 d. C., quando i primi colonizzatori norvegesi, inoffensivi contadini provenienti dalla Norvegia occidentale, trovarono colà una nuova dimora. In seguito Norvegesi, che si erano trasferiti nelle isole scozzesi per fuggire a Harald Fairhair, primo effettivo re di Norvegia, provocarono Harald con spedizioni punitive sulle coste norvegesi, lo spinsero a conquistare queste isole (circa nel 920) e le Shetland entrarono a far parte della contea norvegese delle Orcadi, data al conte Sigurd e ai suoi discendenti dalla corona norvegese. Nel 1195 il re svevo confiscò per il trattato di Bergen le Isole Shetland dopo una rivolta e le riunì alle Isole Færøer come terre della corona. Nel 1472 Cristiano I, re di Norvegia, Svezia e Danimarca, non essendo in grado di pagare la dote di sua figlia Margherita, moglie di Giacomo I di Scozia, cedette a Giacomo le Shetland, e per quanto i successori di Cristiano sin dopo il 1600 rivendicassero il loro diritto di riscatto, le Shetland rimasero sempre annesse alla Scozia.
Bibl.: C. S. Terry, History of Scotland from the Roman evacuation, Cambridge 1920; T. D. Kendrich, A History of the Vikings, Londra 1930; A. W. Brogger, Ancient Emigrants: a study of the Norse settlements of Scotland, Oxford 1929.