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MOLKO, Shĕlōmōh

di Umberto Cassuto - Enciclopedia Italiana (1934)
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MOLKO, Shĕlōmōh (Salomone)

Umberto Cassuto

Cabbalista e propagandista messianico, nato in Portogallo verso il 1500 da una famiglia di marrani (il suo nome originario era Diogo Pirez). Tornato all'ebraismo per effetto della propaganda di Dāwīd Rē'ūbēnī passò in Turchia e in Palestina, ove studiò le discipline giudaiche e specialmente la Qabbālāh, e quindi si diresse verso l'Italia. Clemente VII lo accolse con benevolenza e gli promise che non si sarebbe proceduto contro di lui per la sua apostasia dal cristianesimo. Il M. poté quindi svolgere fra gli ebrei italiani un'attiva propaganda in senso messianico. Nel 1532, insieme con Dāwīd Rĕ'ūbēnī, ottenne udienza da Carlo V in Ratisbona, ma l'imperatore giudicò pericolosa la sua propaganda e a Mantova lo sottopose al giudizio di un tribunale che lo condannò a morte. La sentenza fu eseguita alla fine del 1532.

Fu pubblicata una raccolta di sermoni del Molko (Dĕrāshōt [Prediche], Salonicco 1529; Sēfer ha-mĕfō'ār [Il libro meraviglioso], Cremona 1569 e altre volte di poi).

Bibl.: H. Vogelstein e P. Rieger, Gesch. der Juden in Rom, II, pp. 53-59, Berlino 1896-97; I. Sonne, Monatsschr. f. Gesch. u. Wiss. des Judent., LXXV (1931), pp. 127-135, e la bibliografia ivi citata.

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