shelf-life
(shelf life), loc. s.le f. inv. Tempo di conservazione di un prodotto, con particolare riferimento a prodotti alimentari.
• il pangasio del Vietnam, più a buon mercato, in tempi di crisi ha la meglio sull’acciuga del Mar Ligure. Il risultato: la bilancia commerciale segna profondo rosso. Proprio mentre aumentano i consumi in tutto il mondo. La colpa non è certo dei pescatori. Di chi allora? «La Grande distribuzione fa il mercato, determina il prezzo, e anche lo shelf life, la qualità media», è l’accusa che si leva da più parti, finita al centro del dibattito di «Slow Fish», la manifestazione che chiude oggi i battenti a Genova. (Paola Jadeluca, Repubblica, 20 aprile 2009, Affari & Finanza, p. 14) • Il pane può essere prodotto con due diversi metodi: diretto e indiretto, nel diretto si usa lievito compresso (lievito di birra), nell’indiretto si impiega il lievito madre o biga. Quest’ultimo è il metodo più antico usato dalle nostre nonne, la «madre» era ed è un panetto della panificazione precedente. Il pane che ne deriva è più fragrante e profumato e si mantiene morbido più a lungo, oggi si dice che ha una shelf-life più lunga. (Giorgio Calabrese, Avvenire, 5 febbraio 2010, p. 27, Agorà) • Mentre l’industria infatti deve prevedere per i loro prodotti una shelf life, una durata piuttosto lunga e, quindi, ricorrere a conservanti, emulsionanti e altri additivi artificiali, i veri artigiani possono contare sulla freschezza e sulla naturalità dei loro prodotti. (Secolo XIX, 17 dicembre 2017, p. 20, La Spezia).
- Espressione inglese composta dai s. shelf ‘scaffale’ e life ‘vita, durata’.
- Già attestato nell’Unità del 24 luglio 1989, p. 10, L’arcigoloso (Marco Riva).