sharing
<šèëriṅ> s. ingl., usato in it. al masch. – Uso condiviso di una risorsa informatica per garantirne il miglior sfruttamento o per distribuire liberamente informazioni all’interno di un gruppo chiuso o aperto di utenti. Nella sua forma più antica, time sharing, indicava la condivisione delle risorse di calcolo di un elaboratore tra diversi utenti che operavano contemporaneamente con diversi programmi. La condivisione delle informazioni – singoli dati o interi archivi – nacque più tardi con l’implementazione di reti e di terminali che permettevano multiple interazioni con le memorie di massa dei computer. Nei significati più recenti, nati con l’avvento di Internet e del web, lo s. si riferisce alla pratica di condividere contenuti digitali con altri utenti. La condivisione avviene solitamente mediante il trasferimento in rete della versione digitale di un contenuto attraverso il download da appropriati server o mediante meccanismi di file sharing (v.). L’analisi economica dei fenomeni della condivisione ha teorizzato le caratteristiche della cosiddetta gift economy, vantaggiose per lo sviluppo sociale, e nel tempo sono stati pertanto sviluppati numerosi modelli di licenza per la promozione della condivisione (v. open source; creative commons) e politiche che tendono alla massimizzazione dell’accesso e distribuzione dei contenuti (v. open data; open knowledge).