SHAN-TUNG (A. T., 99-100)
Provincia della Cina del nord. Il nome significa "ad oriente" tung, "dei monti" shan, cioè probabilmente del monte T'ai shan, il più famoso dei cinque monti sacri della Cina.
La provincia confina a N. col mare, e col Ho-pei (Chih-li), a E. col Mar Giallo, a S. col Kiang-su e col Ho-nan, a O. col Ho-nan e col Ho-pei. Ha una superficie di 145 mila kmq., formata da una grande pianura, attraversata dal Fiume Giallo e dal Grande Canale, e ha tre grandi massicci montagnosi, a O. il monte T'aishan la cui vetta è a 1545 m. s. m., e i due massicci Lao shan (1130 m. s. m.) e Kun-yü shan (900 m. s. m.). Il Fiume Giallo sopraelevato sulla pianura su cui corre, è trattenuto da dighe imponenti, ed è navigabile soltanto negli ultimi 40 km. Sono anche navigabili il T'u-hai ho a N. del Fiume Giallo; il canale che congiunge Tsinan col mare, e i fiumi I ho, Ta-wen ho, Wei ho, che immettono le loro acque nel Grande Canale. Questo passa attraverso varî laghi. La costa frastagliata è ricca di golfi e di buoni porti.
Il clima è addolcito dalla vicinanza del mare; le nevicate invernali spariscono subito; le piogge cadono principalmente in luglio e agosto (627 mm. annui a Chi-fu, 400 a Tsing-tao). A Tsinan il termometro scende a −18° nell'inverno e sale nell'estate a 45°.
Gli alberi sono in gran parte scomparsi dai monti, sopravvivono soltanto intorno ai villaggi e nei recenti imboschimenti delle colline; sono conifere, salici, pioppi, querce, catalpa, ecc. Il legname di costruzione si importa dalla Manciuria e dalla Corea. La fauna ha ancora cinghiali, lupi, volpi, pernici, quaglie, beccacce.
Il terreno fertile produce miglio, grano, orzo, mais, piselli, soia, patate dolci, arachidi, indaco, cotone, canapa, tabacco, barbabietole. Si hanno in media tre raccolti ogni due anni. Numerosi alberi da frutto, peri, meli, peschi, susini, albicocchi, giuggioli, diospyros kaki, ciliegi, azzeruoli. Il gelso e il baco da seta comuni sono coltivati a O.; a E. una varietà di seta greggia si ricava da un baco che si nutre di foglie di quercia. Sono allevati asini, muli, cavalli, capre e pochi cammelli a O. Notevoli i prodotti della pesca sulle coste e sui fiumi.
Importanti le miniere di carbon fossile e altresì quelle di rame, piombo argentifero, oro, platino, nichel, diamanti, gesso, argilla, mica, asbesto, steatite, pietre da costruzione. Sono numerose le sorgenti termali e solforose.
La popolazione era stimata di 28 milioni di ab. nel 1931 (più di 200 ab. per kmq.). Secondo altra stima (delle dogane cinesi), la popolazione sarebbe di 38 milioni di ab. L'emigrazione dallo Shan-tung in Manciuria è stata di parecchi milioni nei primi decennî del sec. XX, uno dei più grandi spostamenti di popolazione della storia. Nella provincia risiedono 50 mila Giapponesi. Nei dintorni di Teng-chow abitano circa 200 mila ab. provenienti dal Hu-peh, discendenti da coloni ivi stabilitisi nel sec. XIV. La popolazione è energica, vigorosa, rude, dà buoni soldati, buoni marinai e abili agricoltori.
Lo Shan-tung è suddiviso in 107 prefetture (hsien). La città più importante è la capitale Tsi-nan, a 34 m. s. m., a 6 km. a S. del Fiume Giallo, con una popolazione stimata di 300 mila (Cressey, 1934). È situata sulla ferrovia da Pechino a Nanchino ed è collegata con una ferrovia al porto di Tsing-tao, antica concessione tedesca (1898), passato al Giappone nel 1914, restituito alla Cina nel 1922. (v. in proposito cina, X, p. 297; giappone, XVII, p. 40). Tsing-tao è una città moderna, con circa 300 mila ab., vicino alla vecchia città cinese di Kiao-chow (60 mila ab.). Nel centro la ricca città di Wei-hsien è un centro carbonifero. Sulla costa, a N., i porti di Teng-chow (60 mila ab.), Chi-fu (scritto anche con ortografia inglese Chefoo) con 130 mila ab. (nel 1931), Wei-hai-wei, concesso alla Gran Bretagna nel 1898, restituito alla Cina nel 1930 (eccetto l'isola Liu-kung tao). La provincia è una delle regioni più ricche di memorie della storia della Cina. Essa comprende il territorio degli stati feudali di Lu, dove nacque Confucio e di T'si, dove nacque il filosofo confuciano Mencio.
Bibl.: M. Martini, Novus Atlas Sinensis, Amsterdam 1655; F. Richthofen, Schantung und seine Eingangspforte Kiautschou, Berlino 1898; E. Chavannes, Le T'ai chan, Parigi 1910; Madrolle, Chine du Nord, 2ª ed., 1911, pp. 109-46; An official Guide of Eastern Asia, IV, China, Tokyo 1915; L. Richard, Géogr. de la Chine. La région du Nord, Shanghai 1923.