SHAN-SI (A. T., 99-100)
Provincia della Cina del N. Il nome significa "a occidente" si "dei monti" shan. Questi monti sono probabilmente le creste che limitano verso E. l'altipiano. Ha una superficie di 171 mila kmq., ed è limitata a N. dalle provincie Chahar e Sui-yüan, seguendo il tratto esterno della Grande Muraglia, a O. e a S. del Fiume Giallo (Hwang-ho) a E. dalla provincia di Ho-pei (Chih-li).
La provincia comprendeva altresì, fino al febbraio 1929, 41 mila kmq. al di là della Grande Muraglia, attribuite dal governo repubblicano alle nuove provincie Chahar e Sui-yüan, ritornando agli antichi confini che la provincia aveva durante la dinastia Ming.
Lo Shan-si è formato da un massiccio montagnoso, con un'altezza media da 800 a 1500 m. s. m., che si abbassa da N. verso S., fiancheggiato da creste più alte a E. e a N., e ricoperto da un potente strato di löss (in qualche punto con uno spessore di 600 m.), profondamente eroso verso O., ove appaiono allo scoperto gli strati calcarei e un ricco strato carbonifero. A E. sono i monti Si shan, ovvero T'ai-hang shan, più a N. il Wu-t'ai shan (il monte dei "cinque" wu, "picchi" t'ai) sale a 3600 m. s. m. È uno dei cinque monti sacri della Cina, dove è localizzato il culto del Bodhisattva Manjuçri, meta annuale di pellegrinaggi di migliaia di Mongoli. Al centro si stende una serie di depressioni, bacini disseccati di antichi laghi, tra cui sono principali quelli di Ta-t'ung fu (1200 m. s. m.), di T'ai-yüan fu (780 m. s. m.), di P'ing-yang fu (540 m. s. m.). La provincia è attraversata da due affluenti del Fiume Giallo, il Fen ho e il Ts'in ho. Il Fiume Giallo ha una grande cascata (chiamata Niagara della Cina) 200 km. a S. di Pao-teh; le acque precipitano da un'altezza di circa 20 m.
Nelle zone montuose a N. si trovano foreste di conifere, faggi, ecc., che occupano circa un sesto dell'area della provincia, secondo una stima del 1919. Nelle foreste si trovano ancora cinghiali, leopardi, lupi e tigri.
La produzione agricola consiste principalmente in miglio (43%), kaoliang (sorgo, 16%), grano (14%); seguono, a N., saraceno, patate; più a S. mais, avena, ed eccezionalmente riso, tabacco, cotone. La coltura dell'oppio, quasi scomparsa, ha ripreso nei primi decennî del sec. XX. Come ai tempi di Marco Polo, ancor oggi nei dintomi di T'ai-yüan "ci sono molte belle vigne, che danno vino in grande abbondanza; è quella la sola parte del Cataio che produce del vino, ed è essa che ne fornisce tutto il Cataio" (Marco Polo, ed. Benedetto, Milano 1932, p. 174). Sono coltivati alberi da frutta eccellenti, peschi, albicocchi, peri, meli, diospyros kaki, giuggioli, ecc.
Le ricchezze minerarie, variamente stimate, sono certamente ingenti, specialmente carbon fossile (antracite) e ferro. Il sale si estrae a S. dal lago salato Lu-tsun, a E. dal grande lago salato di Hiai-chow, con un'antichissima e originale organizzazione di corporazioni per lo sfruttamento di saline, sorvegliato dallo stato. M. Martini ricorda altresì in varie località numerose emissioni di gas combustibili naturali, incanalati dai Cinesi con tubi di bambù per usi domestici.
La popolazione, circa 12 milioni nel 1930, è robusta (in gran parte montanari), ospitale, disciplinata e industriosa; dà a tutta la Cina i migliori banchieri, i più esperti commercianti, amministratori di monti di pietà. Tolto circa mezzo milione di Mongoli a N., nel resto della provincia si parla la lingua comune (mandarino del N.).
La provincia, divisa in 105 prefetture (hsien), fu amministrata per molti anni (1912-1928) da un governatore, Yen Hsi-shan, che organizzò una polizia regolare, strade, scuole, ecc.
Tra le città più importanti, già visitate da Marco Polo, sono da notare la capitale T'ai-yüan con 230 mila ab., a 780 m. s. m., capolinea di una ferrovia a scartamento ridotto (i m.), congiunta con la linea Pechino-Han-kow. È una città moderna, al centro di una fertile pianura, di 30 mila kmq. su cui si addensano piccole città, villaggi murati e mercati. A N., Ta-t'ung (1200 m. s.), sulla ferrovia che congiunge Pechino a Ning-hsia; al centro, sul fiume Fen ho la cittadina Ping-yao hsien, il paese dei banchieri, a S. la città di P'ing-yang, con 20 mila ab.
Nella parte meridionale della provincia sono state localizzate le residenze leggendarie della prima dinastia Hsia (2200-1300 a. C.); ma sono leggende poco consistenti. Nella stessa regione, durante la Cina feudale, sorgeva il potente stato di Ts'in.
Bibl.: M. Martini, Novus Atlas Sinensis, Amsterdam 1655; L. Richard, Géographie de la Chine. La région du Nord, Shanghai 1923; G. B. Cressey, China's Geographic Foundations, New York 1934.