sgannare
Ha in D. un'unica presenza, in rima, e vale " trarre d'inganno " e quindi assicurare della verità: e questo sia suggel ch'ogn'omo sganni (If XIX 21): " quod certioret omnes " (Benvenuto).
Da segnalare l'interpretazione dello Spitzer (Two D. Notes. I. An autobiographical Incident in Inferno XIX, in " The Romanic Review " XXXIV [1943] 248 ss.; v. anche Pagliaro, Ulisse 293-294), il quale ritiene che il verso non abbia valore asseverativo, ma contenga un monito: ricordando il suo gesto caritatevole di aver salvato un uomo caduto incidentalmente in un pozzetto del battistero fiorentino, D. metterebbe in guardia il lettore a non credere che anche per i simoniaci, condannati entro i fori infernali, possa esserci misericordia e speranza di liberazione. S. di conseguenza qui equivarrebbe a " disingannare ".