SFORZA, Alessandro, signore di Pesaro
Figlio illegittimo di Muzio Attendolo Sforza, nacque a Cotignola nel 1409. Orfano del padre a quindici anni, seguì la scuola militare del fratello Francesco e, quando questi occupò la Marca d'Ancona, ebbe l'incarico di difenderla e il titolo di vicemarchese (1433); combatté presso Camerino Niccolò Fortebraccio, che vi fu ucciso (1435) partecipò a tutte le guerre della Marca e del regno. Sposò nel 1444 Costanza da Varano, figlia di Piergentile signore di Camerino e dell'unica figlia di Galeazzo Malatesta signore di Pesaro; ed ebbe questa città in parte come dote della moglie, in parte per l'acquisto fattone col danaro dal fratello Francesco. Ne prese possesso nel 1445 e la difese validamente contro le ambizioni di Sigismondo Pandolfo Malatesta; in un'ora di pericolo per il fratello, lo abbandonò, sgombrò il Girifalco di Fermo e cedette Pesaro al papa (1446); ma, riconciliatosi con quello, riprese la signoria sulla città, se l'assicurò, facendo una convenzione con i Malatesta, ne ottenne l'investitura dal papa (23 luglio 1447), come vicario papale con diritto ereditario. Nel 1448 sposò in seconde nozze Sveva da Montefeltro, che obbligò poi (1457) a chiudersi in un chiostro. E continuò a vivere quasi sempre in armi: combatté in Lombardia per il fratello, ebbe parte nella vittoria di Caravaggio (1448) e costrinse Parma alla resa (1449), ma fu battuto dai Veneziani a Cavenago sull'Adda; mandato nel 1453 in soccorso dei Fiorentini, tolse alle genti di Alfonso d'Aragona Foiano della Chiana; capo delle milizie del papa e di Francesco Sforza, difese Ferrante di Aragona contro Giovanni d'Angiò e Iacopo Piccinino, fu vinto a S. Fabiano (1460), ma condusse operazioni fortunate nell'Abruzzo ed ebbe parte nella vittoria di Troia (1462), costringendo il Piccinino alla pace (1463). Ebbe dal re il titolo dì Gran Contestabile e luogotenente generale del regno (1462), dal papa il vicariato di Grandara (1464). Partecipò nel 1467 all'impresa del Colleoni contro le genti dei Fiorentini e dello stesso nipote suo Galeazzo duca di Milano; riconciliatosi con questo, fu creato nel 1470 luogotenente ducale. Morì il 3 aprile 1473, all'osteria della Fossa nel Ferrarese. Capitano valoroso, signore mite, colto, protettore di letterati, eresse a Pesaro la cinta delle mura, il palazzo, la villa dell'Imperiale.
Bibl.: A. Olivieri degli Abbati, Memorie di A. S., Pesaro 1785; C. Cipolla, Storia delle signorie italiane, Milano s. a.; B. Feliciangeli, Sulla monacazione di Sveva M. S., Pistoia 1903; A. Madiai, Nuovi doc. su Sveva M. S., in Le Marche, n. s., IV (1909); G. Soranzo, Pio II e la politica italiana nella lotta contro i Malatesta, Padova 1911; Cronaca di anonimo veronese, Venezia 1915.