sfogare (isfogare)
Nel senso proprio di " dare sfogo ", per liberarsene, a qualcosa che opprime: il ragionar per isfogar la mente (Vn XIX 4 4) trova riscontro, come nota il Sapegno, in " quella grande ‛ volontade di dire ', di cui nella prosa che precede " (§ 1); e così in un altro passo della Vita Nuova, piuttosto involuto, in cui il poeta invoca il soccorso dei sospiri, ché gli occhi non basterebbero a pianger sì la donna mia, / che sfogasser lo cor, piangendo lei, cioè a liberare l'animo dal dolore che l'opprime (XXXII 5 8; cfr, anche XXXI 8 4).
Nelle parole di frate Alberigo, il dolore si concreta nelle lagrime prime che, gelandosi immediatamente, some visiere di cristallo, / riempion sotto 'l ciglio tutto il coppo W XXXIII 97-99), impedendo il libero fluire del pianto: levatemi dal viso i duri veli, / si ch'ïo sfoghi 'l duol che 'l cor m'impregna (v. 113).
Con costrutto pronominale, in Pg XXIV 72 finché si sfoghi l'affollar del casso, " idest ut resumat spiritum fatigatum " (Benvenuto); il Lombardi spiega che " ‛ foga ' significa ‛ impeto, furia '; e ‛ sfogarsi ' vale qui ‛ liberarsi dalla foga ' ".
In un passo del Paradiso s. acquista valore pregnante. Al suo primo incontro con D., Cacciaguida dice cose incomprensibili per la loro profondità (XV 38-39); ma quando l'arco de l'ardente affetto / fu sì sfogato, che 'l parlar discese / inver' lo segno del nostro intelletto... (v. 44): " è come se l'arco fosse un poco allentato, e il parlare si fa più accessibile a un mortale " (Porena). L'identificazione dell'arco con l'ardente affetto (" cioè lo fervore dell'ardente sua carità ", Buti) dà più ampia ragione dell'uso del verbo; e di contro, l'immagine dell'arco è generata da quella del segno (vv. 42 e 45). Il Tommaseo legge sfocato (lezione già presa in considerazione CM Lombardi e poi adottata dai Casella), e commenta: " Dopo i primi colpi, può l'arco allentare alquanto e non vibrare tanto in là... I moderni sfogato; ma sfocato dice insieme e la foga e l'ardore "; ma il Petrocchi osserva (ad l.) che " se [‛ sfocato '] è mera variante fonetica, nessun vantaggio reca la sua adozione... se valesse ‛ privo di fuoco ', ‛ raggelato ', non sarebbe accettabile ".
V. anche DISFOGARE.