sfidare
Il verbo compare una volta nelle Rime e in due luoghi del Fiore; in Rime CIII 40 sembra avere, salvo qualche sfumatura, il senso oggi vulgato, come del resto il suo composto equivalente disfidare: Amore... / alza ad ora ad or la mano, e sfida / la debole mia vita.
Sfida " è interpretato comunemente per ‛ toglie fiducia ', ‛ fa disperare ', come in Cino da Pistoia, O lasso ch'io credea, vv. 7-8... e in Petrarca, Occhi miei lassi, v. 4... ma qui parrebbe più appropriato il senso di ‛ minaccia ' " (Barbi-Pernicone). Accettabile anche l'interpretazione di Del Monte: " provoca a battaglia " (cfr. Fiore LXVIII 9).
Non diverso il valore in Fiore LXIX 9 (Se tu lo sfidi o batti [Malabocca], e' griderà), forse appena più forte, come si vede confrontando col successivo v. 11 chi più 'l minaccia, più gli abbaierà. Si noti che già nei vv. 1-2 Amico aveva avvertito l'Amante (impaziente di ‛ disfidare ' Malabocca e tutta sua masnada, LXVIII 10) che non convien far disfidaglia se si vuole civir [" venire a capo "] di questa guerra; insomma, Chi Malabocca vuol metter al chino, / sed egli è saggio, egli 'l lusingherà (vv. 12-13).
In Fiore CXLII 11 i' son certana ch'e' si disperrebbe, / se tu così del tutto lo sfidassi, come si vede dal rapporto si disperrebbe-sfidassi, la ‛ sfida ' della donna all'amante è il suo rifiutarsi a lui. Vedi anche DISFIDARE.