Vedi SEZZE dell'anno: 1966 - 1997
SEZZE (Setia)
L'abitato moderno sorge sul luogo dell'antica Setia, colonia latina dedotta dai Romani nel 382 a. C. (Vell. Paterc., i, 14) nel territorio dei Volsci.
Come la vicina Norba, subì devastazioni dagli abitanti di Priverno (Liv., vii, 42, 8; viii, 1, 1); nelle lotte fra Mario e Silla parteggiò per il primo e venne conquistata da Silla (Appian., Bell. civ., i, 87). Era rinomata per il vino (Martial., x, 36, 6; xiii, 112). Le mura sono il monumento più importante di S.: ne rimangono tratti notevoli soprattutto sul fianco S-O del colle su cui sorge la città, e sono del tipo poligonale più evoluto, con bastioni sporgenti a difesa delle vie di accesso. Esse non sono ritenute anteriori alla fondazione della colonia (382 a. C.). Internamente alle mura di difesa rimangono avanzi di due muraglioni di terrazzamento a grossi blocchi a bugnato, in opera pseudo-quadrata; un altro terrazzo rettangolare dello stesso tipo (cosiddetto tempio di Saturno) è sul lato nord-occidentale della città. Dalle epigrafi rinvenute nel territorio è nota l'esistenza di un tempio di Apollo e di un sacello d'Augusto, d'una basilica e di un luogo per spettacoli; ma di tali monumenti è ignota anche l'ubicazione. Una villa romana era presso la località Madonna dell'Appoggio; un'altra costruzione con ambienti termali venne in luce nella sottostante pianura. Dopo la costruzione dell'Appia (312 a. C.) una via selciata, della quale rimangono avanzi, collegò Setia alla nuova arteria.
Bibl.: H. Nissen, Ital. Landesk., II, 1902, p. 645 s.; E. Pais, Storia della colonizz. di Roma ant., I, 1923, p. 249; C.I.L., X, p. 640 (n. 6461 ss.); H. Armstrong, Top. Studies at Setia, in Am. Journ. Arch., XIX, 1915, p. 34 ss.; F. Fornari, in Not. Sc., 1916, p. 181 ss.; G. Lugli, Tecnica edil. romana, I, Roma 1957, p. 142 ss.