SEUTE (Σεύϑης)
Nome di numerosi dinasti traci, tra i quali maggior rinomanza ebbero:
Seute I, figlio di Sparadoco, nipote di Sitalce, re degli Odrisî, cui successe nel regno l'anno 424 a. C. Ebbe in moglie Stratonice, sorella del re di Macedonia Perdicca, il che può farci pensare a buone relazioni fra i due regni. Di S. nient'altro sappiamo; del suo regno si ha invece notizia che fu particolarmente fiorente: conservava l'estensione immensa già raggiunta sotto Sitalce, e dava un gettito annuo di 800 talenti, metà tributo e metà donativi.
Seute II fu figlio di Mesade, dinasta tracio, probabilmente uno di quei principotti che al tempo di Seute I, con moto separatistico, riconquistarono la loro indipendenza. Mesade fu però cacciato dal trono e il figlio S. crebbe alla corte di Amadoco, ch'era succeduto a S. I nel governo degli Odrisî. Di S. II sappiamo che fu in posizione di dipendenza (ἄρχων) rispetto ad Amadoco (che è sempre designato come Βασιλεύς); στρατηγός, lo dice Aristotele; il titolo di βασιλεύς, attribuitogli da Senofonte e da Diodoro, pare sia da ritenere abusivo.
Nell'autunno del 400 S. II cercò di riconquistare il territorio del padre, valendosi dei resti dei diecimila reduci con Senofonte; ma ne perdette presto l'appoggio, per esser venuto meno alla promessa di corrispondere il soldo. Le pochissime notizie conservateci ci dànno di S. un ritratto d'uomo sempre instabile: nemico oggi di Amadoco, domani a lui unito nello stringer alleanza con Atene; e poi nemico di Atene; e poi di nuovo cospiratore ai danni del successore di Amadoco, e amico di Atene nella persona dello stratego Ificrate; e ora in possesso del territorio paterno, ora spodestato, con alterna fortuna. Morì nell'anno 383.
Bibl.: A. Hoeck, Das Odrysenreich in Thrakien, in Hermes, VI (1891), p. 76 segg.; A. Solari, Sui dinasti degli Odrisi, Pisa 1912; A. Ferrabino, I regni di Seute II e di Ebryzelmis in Tracia, in Boll. di filol. classica, XIX (1912-13); H. Swoboda, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II A, col. 2019 segg.; St. Casson, Macedonia, Thrace and Illyria, Oxford 1926, p. 197 segg.