BATTAGLIA, Settimio
Nacque a Roma l'8 luglio del 1815 da Luigi e Angela Bielli. Convittore all'ospizio di S. Michele a Roma, dall'età di quattordici anni studiò canto e pianoforte con il direttore A. Scardavelli e poi contrappunto con G. Baini e Valentino Fioravanti. Durante gli ultimi anni trascorsi al S. Michele il B., che già componeva, ebbe occasione di conoscere e di farsi apprezzare da N. Zingarelli nelle visite annuali che il maestro napoletano faceva all'ospizio per l'allestimento dei suoi melodrammi biblici.
Terminati gli studi, per il suo talento musicale e i suoi meriti il B. fu nominato, nel 1835, organista e maestro di cappella a S. Lorenzo in Damaso, posti che occupò per un ventennio. Nel 1836 veniva iscritto, per concorso, alla Congregazione di S. Cecilia in qualità di compositore (30 aprile) e di organista (6 maggio) e l'anno dopo prendeva parte come tenore all'esecuzione romana della Beatrice di Tenda di V. Bellini, che l'Accademia filarmonica romana aveva organizzato, come consueto saggio, il 21 luglio nella sua sede sotto la direzione di A. Buzzi e V. Costaguti. Dedicatosi alla composizione con grande impegno, scrisse numerosa e pregevole musica, prevalentemente sacra.
Degni di particolare ricordo furono nel 1840 il secondo Vespro e l'antifona Cantantibus organis per la festa di S. Cecilia, a tre voci con coro e orchestra, che vennero eseguiti alla chiesa di S. Carlo ai Catinari il 22 novembre, e nel 1844 l'oratorio Giaele, eseguito con gran successo nella chiesa dei filippini di S. Girolamo della Carità.Il 3 ott. 1853 l'antica università (corporazione) dei Barbieri, che era stata riattivata da Pio IX insieme con le altre corporazioni dall'anno precedente, celebrò la festa dei suoi santi protettori Cosma e Damiano con una messa solenne e uno scelto programma di musica, che il B. diresse e fra cui figuravano anche sue composizioni. Nel 1855 fu nominato organista della chiesa di S. Maria Maggiore (Basilica Liberiana) e a decorrere dal 1º genn. 1862 ne venne anche nominato maestro di cappella, succedendo definitivamente il 1º maggio a G. Aldega. Nel 1868 Pio IX promosse una scuola di canto gratuita per i ragazzi (affidandola ai fratelli delle scuole cristiane, ma dipendente dalla S. Sede e con servizi retribuiti), il cui regolamento fu steso dal B. insieme con gli altri maestri di cappella delle principali basiliche romane, G. Capocci e S. Meluzzi. L'inaugurazione avvenne il 1º febbraio nella chiesa di S. Salvatore in Lauro, sede della scuola, con una grande accademia musicale alla quale intervenne lo stesso Pio IX. Il 17 maggio 1880 la Società musicale romana, diretta dal maestro, D. Mustafà, offriva al pubblico di Roma nelle sale del palazzo Doria-Pamphily una sontuosa festa musicale per le onoranze a Giovanni Pierluigi da Palestrina; il B., invitato a parteciparvi insieme con i suoi colleghi Capocci e Meluzzi e molti altri musicisti italiani e stranieri, compose la prima parte di una Cantata in tre parti onorante Pierluigi da Palestrina Artista e Padre di Famiglia (su testo del padre E. Valle), che riscosse lodi sincere di critica anche se non fu completamente compresa dal pubblico.
L'avvenimento fu assai importante sia per gli artisti che vi concorsero con musiche di valore (A. Bazzini, E. Terziani, T. Mabellini, P. Platania, Lauro Rossi, F. Marchetti, C. Pedrotti, Ch-F. Gounod, F. Liszt, A.-Ch.-L. Thomas e altri), sia per la perfetta esecuzione dei solisti, dei centodieci coristi e dell'orchestra del Teatro Apollo, alla quale si erano uniti tredici soci della Società musicale romana, sotto la direzione del Mustafà.
Il B., divenuto socio d'onore anche di questa importante Società musicale, continuò a svolgere la sua attività di compositore, di maestro di cappella e di ottimo insegnante fino alla morte, avvenuta in Roma il 2 marzo 1891 (18 febbr. 1891, secondo il Gabrielli).
Compositore fecondo e di singolare ispirazione, il B., pur non discostandosi troppo dal gusto del tempo, desideroso di teatralità anche nella musica sacra, raggiunse una discreta fama e continuò degnamente la tradizione, della scuola romana del Baini e dei suoi seguaci. Le sue melodie sacre furono assai popolari e fra le più note si ricordano gl'inni Ave Maris Stella a 4 voci concertato con cori e orchestra e Iesus Redemptor omnium (in pastorale per la notte di Natale), Tantum ergo a basso solo e organo, Le sette ultime parole di Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce, Via Crucis a 2 voci (tenore e basso concertato), numerosi Salmi, Messe e un espressivo Credo a 4 voci concertate. Altre composizioni rimangono manoscritte presso l'Oratorio dei padri filippini alla Chiesa Nuova, alla Biblioteca di S. Cecilia e all'Archivio della Basilica Liberiana; di opere stampate si conoscono finora soltanto un Kyrie a quattro voci concertato (con organo e violoncello e bassi; Roma, s. d., Sebastiano Consorti) e Litanie a tre voci, tenore e basso con organo (Roma 1899, S. Consorti).
Ma soprattutto il merito del B. rifulse nel suo severo e accurato insegnamento: alcuni dei migliori musicisti romani ottocenteschi si formarono, infatti, alla sua scuola, che annoverò fra i suoi allievi A. Moriconi, T. Persichini, F. Sangiorgi e altri.
Fonti e Bibl.: Catalogo dei maestri compositori, dei professori di musica e dei socii di onore della Congregazione ed Accademia di Santa Cecilia di Roma..., Roma 1845, pp. 41, 55; Giorn. di Roma, 12 ott. 1853, p. 924; M. C. Caputo, Il saggio pubblico della Società musicale romana per le onoranze a Palestrina (Roma, 23 maggio 1880), in L'Opinione, 24 maggio 1880; G. Canori, Concerti e teatri, in Il Popolo romano, Roma, 18 maggio 1880; P. Manganelli, Appendice I e II. Onoranze a Pierluigi da Palestrina per opera della Società Musicale Romana, in L'Aurora, Roma, 18-19 maggio 1880; C. Mannucci, L'arte a Roma - Biografie dei maestri di musica, Roma 1881, pp. 25-27; A. Cametti, I melodrammi biblici all'Ospizio di S. Michele in Roma, in Bollett. musicale romano, I (1899), n. 5, p. 55; A. Salina, La Schola Cantorum di San Salvatore in Lauro, in Musica, XIII, 2 (1919), pp. 2 s.; A. Cametti, L'Accademia Filarmonica Romana dal 1821 al 1860..., Roma 1924, pp. 74, 125; A. De Angelis, La musica a Roma nel secolo XIX, Roma 1935, pp. 75, 77, 91, 94; A. Gabrielli, Riassunto delle conversazioni sulla storia delle Cappelle musicali romane, in Rass. Dorica, X, 9 (1939), p. 344; XII, 2 (1941), p. 38.