settarizzazione
s. f. Accentuazione di atteggiamenti intransigenti e fanatici, connotati da un accanito spirito settario; diffusione di sette, di organizzazioni settarie.
• «Vorrei dire che, secondo me, Riccardo [Pacifici] è un dirigente capace, con un grande consenso. Il vero problema è la paura. Mi spiego. In Italia la paura attraversa molte pieghe della società, visto che ci stiamo trasformando in un Paese multietnico e multiculturale. Molte istanze portano a localismi e odiose forme di settarizzazione. Gli ebrei non sono più i “diversi” per eccellenza, come avveniva in passato, ma sono ormai “diversi tra i diversi”. Quindi il timore è che la paura attraversi anche la nostra Comunità, la porti sempre più a chiudersi in se stessa, ripeto, per questa deriva identitaria, magari a causa dei tanti pericoli corsi in passato e che ora riguardano Israele, per esempio con l’Iran» (Tobia Zevi intervistato da Paolo Conti, Corriere della sera, 23 marzo 2010, p. 13) • «Nei contesti nord americani e latino americani vi è il nodo di una Chiesa che sappia misurarsi con i processi di “settarizzazione” sempre più estesi» (Gianfranco Brunelli intervistato da Roberto Monteforte, Unità, 2 marzo 2013, p. 13, Mondo) • Le stesse monarchie, è bene ricordarlo, hanno offerto appoggio cospicuo a Saddam Hussein durante la guerra che il dittatore condusse contro l’Iran, in questo modo accentuando la settarizzazione del conflitto che si è articolato ed è sopravvissuto proprio grazie ai miti di contrapposizione tra sciismo (rappresentato dall’Iran) e sunnismo (rappresentato allora da Saddam). Il caos seguito alla sconfitta del dittatore e all’affermazione della componente sciita in Iraq ha condotto molti osservatori ad accusare l’Iran di fomentare instabilità e rivolte per favorire l’allargamento del potere sciita sotto il suo controllo. (Anna Vanzan, Giornale di Brescia, 2 febbraio 2016, p. 3, Primo piano).
- Derivato dall’agg. settario con l’aggiunta del suffisso -izzazione.
- Già attestato nel Corriere della sera del 30 settembre 1998, p. 33, Terza Pagina (Giovanni Giudici).