setta
Il termine designa un insieme d'individui caratterizzato da comuni abitudini di vita, o da comunanza d'idee o di religione. Di conseguenza designa una ‛ scuola ' filosofica, o una religione storicamente individuata, o comunque un gruppo socialmente rilevante di persone che hanno in comune una ‛ regola ' o norma di vita (così un ordine religioso come una ‛ compagnia ' di persone affini); o infine, e in senso stretto, un gruppo di eretici.
Nel contesto in cui discute ‛ De haeresi et schismate ', Isidoro precisa il valore del termine: " Secta a sequendo et tenendo nominata. Nam sectas dicimus habitus animorum, ac instituta circa disciplinam vel propositum, quem tenendo sequuntur, longe alia in religionis cultu opinantes quam ceteri " (Etym. VIII III 4). Questo resta il valore più frequentemente attestato. L'equivalenza s.-eresia, già documentata nella tarda latinità, è più esplicitamente messa in luce in Papia Vocabulista: " Secta a divisione dicta, quasi sectio. Unde sectae philosophorum vel haereticorum dicuntur ". Va tuttavia notato che, sempre in dipendenza del testo di Isidoro, l'autore testimonia anche l'altro valore: " Secta a sequendo et tenendo dicta ". Nelle Derivationes di Uguccione i vari elementi sono composti in un discorso sufficientemente articolato, nel quale i due valori del termine vengono ricondotti a due diverse etimologie: " Item a ‛ seco ' haec secta, ae, propositum in malo circa aliquam disciplinam, ut secta haereticorum, quia secti sunt et divisi ab unitate fidei. Secta etiam accipitur in bono, scilicet sententia prophetarum, et tunc derivatur a ‛ sequor, ris ', quia sequenda est et tenenda, ut secta apostolorum, secta prophetarum; quod autem dicitur secta quia sequenda et tenenda, vel sequenda tenendo, ethimologia est et non compositio. Quidam etiam dicunt secta in malo a sequendo; est autem secta habitus animorum vel institutio vel propositum in malo circa aliquam disciplinam, quam tenendo sequuntur longe alia in religionis cultu opinantes quam ceteri, sed praevalet quod praediximus ".
Il termine ricorre nel passo del Convivio in cui D. adombra nella figura delle tre donne (Maria Maddalena, Maria Iacobi e Salomè) le tre sette de la vita attiva, cioè li Epicurei, li Stoici e li Peripatetici (IV XXXII 15; così al § 16, in VI 10 costoro e la loro setta chiamati furono Stoici, e 16. Si aggiunga II IV 9 Nessuno dubita, né filosofo né gentile né giudeo né cristiano né alcuna setta, ch'elle..., ecc., dove non è da avvertire alcuna connotazione negativa del termine).
Con valore metonimico, nelle parole di Stazio (Pg XXII 87): mentre che di là per me si stette, / io li sovvenni [gli Apostoli], e i lor dritti costumi / fer dispregiare a me tutte altre sette, " le opinioni e credenze d'ogni altra setta religiosa e filosofica (Scartazzini-Vandelli). Significa invece " ordine religioso " là dove Piccarda ricorda la sua adesione all'ordine di santa Chiara: nel suo abito mi chiusi / e promisi la via de la sua setta (Pd III 105).
Nel senso meno pregnante di " compagnia ": Canzon mia bella... / Se cavalier t'invita... / imprima che nel suo piacer ti metta, / espia... de la sua setta, " cerca d'indagare sulla compagnia che egli frequenta " (Barbi-Pernicone, a Rime XCI 89).
In altri casi questo valore si specifica come negativo (" a sequendo in malo ") grazie al contesto: Canzone, a' tre men rei di nostra terra / te n'anderai... / li due saluta, e 'l terzo vo' che prove / di trarlo fuor di mala setta (Rime XCI 100). Così ancora in Cv I XI 2 ciascuna di queste retadi [" cose ree, cattive "] ha sì grande setta, che...: " schiera tanto grande di sectatores, di seguaci ", come spiegano Busnelli-Vandelli (e si vedano le riprese del vocabolo: La seconda setta... La terza setta... La quinta e ultima setta... [§§ 11, 15 e 18], con riferimento alle schiere dei denigratori del volgare). Analogamente, la lunga tratta / di gente che D. vede nel vestibolo dell'inferno (If III 55-56) è la folta schiera dei pusillanimi, cioè la setta d'i cattivi, / a Dio spiacenti e a' nemici sui (v. 62).
Nel senso di " eresia ", a designare un gruppo unito nel seguire una stessa dottrina la quale è però lontana e contraria alla verità (cfr. Uguccione: " ‛ secta ', a ‛ seco ' "): nel sesto cerchio dell'Inferno son puniti li eresïarche / con lor seguaci, d'ogne setta, If IX 128 (si veda Tomm. Sum. Theol. II II 11 1 ad 3 " Haeresis et secta idem sunt ").