SÈTE (già Cette; A. T., 35-36)
Città marittima della Francia meridionale, nella Linguadoca (dipartimento del Hérault), circa 30 km. a SO. di Montpellier. Sorge su una penisola che si stende tra lo stagno di Thau e il Mediterraneo, ai piedi del Mont Clair, l'antico Mons Settius (180 m.), da cui la città derivò il nome odierno. Un ampio canale, traversato da più ponti, divide in due il centro; la parte più antica si addossa ai piedi del monte, sulla sommità del quale sorge il semaforo, mentre fra il canale e il mare, su due isole, si sono sviluppati i quartieri moderni e il porto. Questo, fondato nel 1666, su progetto del Vauban, consta di due bacini con una profondità da m. 6 a 7,50, e di 9 km. di banchine; la sua entrata è difesa da un frangiflutti su cui sorge il lazzaretto.
Lo sviluppo di Sète è dovuto al suo porto, la cui importanza, dalla fine del sec. XVIII, è andata sempre aumentando; oggi è il secondo porto francese del Mediterraneo e l'ottavo della repubblica; a essa affluiscono i prodotti (specialmente vino) della Bassa Linguadoca e notevoli sono le esportazioni verso l'America Meridionale e l'Algeria di vino, sale e prodotti chimici. Le importazioni riguardano soprattutto carbone e petrolio. Sète oltre a essere il naturale sbocco della produzione vinicola della Linguadoca, sta divenendo un attivo centro industriale (distillerie, industrie chimiche, fabbriche di conserve, metallurgia, ecc.). È sede di una camera e di un tribunale di commercio e possiede un biblioteca, un museo di antichità e un giardino botanico.
Il porto è unito per vie d'acqua a Lione e a Bordeaux (Canal du Midi) ed è servito dalla ferrovia Narbona-Montpellier-Nîmes e da altre linee secondarie della rete linguadocana.
La popolazione, che nel 1792 contava appena 6000 ab., nel 1931 ammontava a 36.935 ab. (35.388 nel 1926); notevole è in essa l'elemento straniero.