SESTERZIO (Sestertius nummus o nummus semplicemente)
La prima monetazione d'argento romana si presenta con denari pari a 10 assi; quinarî, 5 assi; e sesterzî 2½ assi. Il sesterzio rimase sempre ¼ di denaro e quindi subì anche le riduzioni di peso del denaro.
Quando dopo la battaglia del Trasimeno il denaro fu equiparato a 16 assi, il sesterzio diventò una moneta di 4 assi. Durante l'impero il sesterzio non fu più un pezzo d'argento, ma una moneta d'ottone del peso di un'oncia romana, e cioè il cosiddetto grande bronzo. Nella seconda metà del sec. III d. C. il sesterzio e gli assi di rame scomparvero dalla circolazione: il medio circolante fu costituito dagli antoniniani svalutati. I Romani nel periodo repubblicano più antico usarono come unità monetaria l'asse, poi, col diminuire del potere di acquisto della moneta, che diminuì del resto sempre di peso, usarono come unità il sesterzio. Il calcolo in sesterzî cessò di essere usato correntemente alla fine del sec. III allorché il denaro, a causa dell'inflazione, divenne una moneta di conto (v. denaro). Col nome di sestertium si designò la somma di 1000 sesterzî.
Per i rapporti fra il sesterzio e le monete italiche v. denaro; libbra; litra; nummo.
Bibl.: K. Regling, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., II A, col. 1878 segg.; A. Segrè, Metrologia, Bologna 1928, pp. 331 segg., 525 segg.