SERVOMOTORI
. Sono chiamati così i motori destinati a compiere una manovra in seguito a comando automatico o manuale. Sono usati quando la manovra richiede una rilevante energia o si deve effettuare a distanza.
I servomotori possono essere meccanici o elettrici. Questi secondi sono utili specialmente per i comandi a distanza, e tendono a sostituire i primi in molte applicazioni (governo dei timoni delle navi, di gru, paratoie, ecc.). Rimangono tuttavia ai servomotori meccanici applicazioni importantissime, come quella particolarmente delicata nei regolatori indiretti (v. regolatore), quella della manovra d'inversione di marcia mediante traslazione dell'albero degli eccentrici nei motori Diesel marini, ecc.
I servomotori sono di solito macchine a stantuffo o di tipo analogo (capsulismi), azionate dall'aria compressa o da liquidi sotto pressione: acqua, glicerina, olio. Negl'impianti idraulici può servire come fluido motore la stessa acqua prelevata dalle condotte forzate e opportunamente filtrata.
La corsa dello stantuffo deve essere moderata, cioè adeguata esattamente all'ampiezza di manovra necessaria. Negli apparati regolatori questo è ottenuto mediante i dispositivi di asservimento automatico o automoderazione. Per altre manovre, come quella accennata dell'inversione di marcia, può bastare un freno che estingua la velocità dello stantuffo a fine corsa.