Servio Tullio
Secondo Livio (I XXXIX-XLVIII) e Floro (I 6) fu in ordine cronologico il sesto dei sette re di Roma, cui la tradizione leggendaria attribuiva, tra l'altro, il merito di aver introdotto una costituzione a base censitaria, la divisione della città in tribù territoriali, l'allargamento delle mura urbane.
Il nome di S. Tullio non compare nell'elenco di D. che si legge in Cv IV V 11, ma è implicito nell'espressione li re Tarquini posta dopo i nomi di Romolo, Numa (Pompilio), Tullo (Ostino), Anco (Marzio).
Per quanto D. denunci come propria fonte principale Livio, si pone il quesito se tale dichiarazione risponda in tutto a verità (v. LIVIO) o se invece, anche ammesso che egli attingesse la storia dei sette re dal libro I di Livio, le autentiche fonti non vadano ricercate altrove. Indicazioni precise in proposito sono date da G. Busnelli e G. Vandelli (ad l.); il Toynbee (Dictionary 597) dimostra che D. in realtà aveva presente Virgilio Aen. VI 756-853, dove i tre nomi di Tarquinio Prisco, S. Tullio e Tarquinio il Superbo sono compresi esattamente allo stesso modo in una unica dizione: " Vis et Tarquinios reges... / videre? " (vv. 817-818); e tanto convincente parve tale tesi che il Moore, il quale aveva precedentemente accolto la lezione li tre Tarquini, rimise li re nelle ultime edizioni (Studies, Oxford 1896, I 195; " Bull. " II [1894-1895] 93).
Inoltre, nella definizione data dei re, che D. chiama quasi baiuli e tutori de la sua puerizia, ossia dei primi anni dell'esistenza di Roma, è implicito il parallelismo tra i vari momenti dello sviluppo dell'Impero romano e le quattro età fondamentali della vita umana - puerizia, adolescenza, maturità, vecchiaia - in modo perfettamente rispondente alla tesi sostenuta da Floro nel proemio all'epitome di Livio. Se a questo si aggiunge l'altra osservazione, che cioè l'andamento interrogativo e retorico del seguito (Cv IV V 12-19) rispecchia appieno il tono di Floro I II 8 e XIII 17 ss., sembra più che mai fondata l'ipotesi che anche qui, come altrove, D. indichi come propria fonte Livio, ma in realtà attinga al suo epitomatore.