SERVETTA
. Figura scenica della commedia settecentesca costituente anche un "ruolo" nell'ordinamento tradizionale delle compagnie nomadi di prosa e di commedia musicale, che ha la sua origine nella commedia dell'arte.
La figura della servetta è derivata dalle numerose figure di cameriere e confidenti dell'antica commedia, dalle Colombine, Coralline, Smeraldine, cameriste della dama, spesso compiacenti ai suoi amori, non di rado alle prese con le velleità del vecchio padrone, o servizievoli messaggere del padroncino, ma sempre destinate all'amore goloso e non disinteressato di Arlecchino. Spariti i nomi di persona che ne facevano una maschera varia, la servetta divenne un ufficio di palcoscenico, nel quale riacquistò un'individualità specifica da generica che era. Nella gerarchia delle parti in commedia la servetta viene dopo l'"amorosa" e alla pari dell'"ingenua" (oggi scomparsa); e sarebbe quindi l'ultima delle parti, se per il singolare sviluppo avuto nel sec. XVIII in Francia e in Italia non fosse divenuta una delle prime, e spesso la prima attrice comica, in riscontro della prima attrice drammatica o "seria".
La servetta è, nel migliore dei casi, un carattere - e forse il solo carattere femminile in senso teatrale - e vuole essere figurato con qualità particolari di gioventù, vivacità, leggerezza, civetteria, grazia di dizione e di canto, magari di danza, e in quest'ultimo caso è chiamata anche in Italia col nome che ha in Francia di soubrette. La servetta è, si può dire, il personaggio sul quale si è imperniata l'evoluzione moderna della commedia d'intreccio e del vaudeville francese (e quindi dell'operetta viennese e italiana, riallacciandosi per l'Italia all'opera comica della più pura tradizione napoletana). Se nell'opera comica è una servetta La serva padrona del Pergolesi, nella commedia è una servetta La locandiera di Goldoni. È la figura scenica più graziosa del teatro comico per le sue arditezze, talvolta leggiadre, più spesso frivole e brillanti. Le sue personificazioni sono innumerevoli, e nel repertorio del personaggio si può comprendere la maggior parte delle donnette galanti della pochade dell'Ottocento francese.